Un buco nero, un crack al centro della Sicilia, che poteva anche fare parecchie vittime. E invece sono quattro le persone rimaste ferite a causa del crollo di un tratto del ponte tra Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento, lungo la strada statale 626. Il cedimento strutturale è avvenuto nella parte iniziale del ponte, che in alcuni punti raggiunge i sessanta metri di altezza. L’asfalto, come si vede dalle fotografie, ha ceduto completamente e due automobili sono finite inghiottite dal crollo del viadotto, mentre molte altre sono state coinvolte in incidenti a catena, dovuti ai repentini tentativi di arrestare la marcia per evitare di finire di sotto.

I quattro feriti (tra cui una donna incinta) hanno riportato ferite e contusioni in tutto il corpo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. L’Anas ha diffuso una nota, spiegando che a cedere è stata una porzione del viadotto Petrulla, mentre la zona è stata chiusa al traffico, e le automobili deviate verso Campobello di Licata. La procura di Agrigento ha invece ha aperto un’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, senza al momento rendere noto il reato oggetto dell’indagine. 

“Ho già contattato il capo della Protezione civile nazionale e il corpo nazionale dei vigili del fuoco, per poter intervenire immediatamente sull’importante arteria stradale” ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che proprio oggi si trova ad Agrigento, dove in prefettura è intervenuto ad un vertice sull’immigrazione. Non è il primo caso di crollo che si verifica nella zona: nel febbraio del 2013 era franato il ponte Verdura, lungo la statale 115 che collega Agrigento a Sciacca, mentre nel 2009 un viadotto nei pressi di Butera, sempre lungo la statale 626, era crollato ad appena tre anni dalla costruzione. Oggi l’ennesimo crollo, nell’isola dove da anni qualcuno vorrebbe fare il Ponte sullo Stretto.

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