Secondo il Movimento 5 Stelle milanese è il sindaco Giuliano Pisapia ad avere in mano la possibilità di far pulizia all’interno dei cantieri Expo. Esercitando il suo diritto di veto nel Consiglio di amministrazione di Expo 2015 Spa – facoltà data da una norma dello Statuto della società che gestirà l’esposizione universale – bloccherebbe, di fatto, qualsiasi deliberazione straordinaria; minacciando di usarlo, quindi, potrebbe premere affinché certe aziende sotto inchiesta per corruzione, come la Giuseppe Maltauro Spa, siano definitivamente allontanate.  

“Ciò dovrebbe essere già stato fatto semplicemente applicando il protocollo di legalità sottoscritto a suo tempo da Expo 2015 spa e Prefettura di Milano” spiega il consigliere del Movimento 5 Stelle a palazzo Marino, Mattia Calise, ma evidentemente una sola norma di natura etica non può automaticamente fermare un’azienda aggiudicatrice di appalti.

“Il Comune di Milano, nella persona del suo Sindaco – spiega Calise – detiene il 20 per cento di quote sociali all’interno di Expo 2015 spa. Ora la particolare formulazione dello Statuto di tale società assegna di fatto ‘potere di veto’ al Comune di Milano per qualsiasi decisione di carattere straordinario. L’articolo 11 dello Statuto, infatti – continua Calise – prevede un quorum dell’81 per cento per la validità delle deliberazioni straordinarie, che può essere raggiunto solo con la presenza delle quote di proprietà di Palazzo Marino”.  

Insomma un’arma, con la quale Pisapia potrebbe chiedere l’allontanamento delle aziende coinvolte nelle inchieste della Magistratura. Di nuovo Calise: “A breve sarà necessaria un’assemblea straordinaria per riassegnare le quote della Provincia di Milano. In sintesi, se il Comune vuole fare la voce grossa nei confronti di Expo2015, in questo momento ha tutto quello che gli serve per farlo”. Il 5 giugno scorso Expo aveva comunicato all’Impresa Maltauro, il cui presidente Enrico Maltauro è stato arrestato (e scarcerato) nell’ambito della stessa inchiesta che ha portato in carcere il top manager Angelo Paris, ora ai domiciliari, che non erano stati rilevati elementi sufficienti a motivare la risoluzione dei contratti. Una conclusione dalla quale la Prefettura di Milano si sottraeva: “Perché è Expo 2015 spa l’unico soggetto al quale spettano le conseguenti valutazioni”. ”Non so su che basi possa essere permesso alla Maltauro di continuare i lavori a meno che non venga commissariata” aveva commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, per chiudere deluso: ”Ogni giorno perso è un giorno in più di preoccupazione”.  

Ora, secondo il Movimento 5 Stelle si apre una nuova possibilità: “Se il nostro Sindaco – termina Calise – non farà tutto il possibile per far sì che il protocollo di legalità venga applicato, non mancheremo di denunciare la sua posizione come quella di tutti i soggetti che a parole tuonano contro l’illegalità, ma che nei fatti sono disponibili a tollerarla ed avallarla in nome dell’Expo. Da che parte deciderà di stare, se da quella che lotta con i fatti concreti contro l’illegalità, o da quella che l’illegalità la tollera restando inerte, è solo una questione di volontà politica”.

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