Dice di essere stato “coccolatissimo e non sfiduciato” dal Ppe, anche se diversi suoi esponenti, primo su tutti Angela Merkel, hanno chiesto la candidatura di Monti. Silvio Berlusconi parla da Bruxelles a margine del vertice Ppe e, oltre a invitare il Professore a presentarsi alle prossime elezioni, precisa: “Monti non ha fatto altro che continuare il mio lavoro. E il Ppe è preoccupato da un possibile ritorno della sinistra in Italia“. E se solo qualche giorno fa era stato perentorio col governo in carica, dicendo che il tempo per l’esecutivo era finito e che per causa sua il Paese era “nel baratro”, oggi propone “a Monti di essere il candidato di tutti i moderati perché ci sono anche Casini e Montezemolo che hanno chiesto a lui di esser il loro punto di riferimento. A questo punto – ha aggiunto – sia anche il riferimento del Popolo della libertà”. Non nasconde che in quel caso “avremo qualche difficoltà con la Lega” ma, aggiunge, “che possano arrivare a ragionare al riguardo” consentendo così ai moderati di essere uniti. Perché – ha tenuto a ricordare il Cavaliere – quando “i moderati si spezzano passano la mano alla sinistra”. Al contrario, quindi, Carroccio e moderati insieme possono vincere.

B.: “L’euro ha tre anni di tempo” – Non solo: anche se l’ex premier ha giocato l’inizio della sua campagna elettorale in chiave anti-Monti, oggi cambia idea e aggiunge: “Le visioni mie e del premier sullo stato dell’Italia si sono sommate, senza differenze importanti”. Ma si contraddice poco dopo vestendo i panni dell’euroscettico, convinto che l’Euro potrebbe avere davanti a sè solo altri tre anni di vita, prima che i singoli Stati tornino alle rispettive monete. Rivendica invece di aver “posto la questione in termini scientifici” e se non si corre ai ripari, cioè se la Bce non comincia a stampare moneta per abbassare il costo del denaro e ridurre gli squilibri tra Stati membri, l’esito è uno solo: “Nel giro di tre anni si arriverebbe alla necessità di tornare alla moneta nazionale per pagare meno il denaro, potendo tornare a stampare denaro”. 

Schulz: “Berlusconi non tornerà, gli italiani non dimenticano” – Si tratta di un’altra giornata in cui Berlusconi per l’ennesima volta non chiarisce se si candiderà o meno ma, dice, “so solo che se dovessi tornare potrei recuperare gli elettori delusi del 2008”. E ‘mostra i muscoli’, tanto da ironizzare sull’accoglienza poco lusinghiera riservatagli dai media internazionali in questi giorni: “Che io sia importante lo sapete anche voi. In questi giorni i giornali hanno scritto e detto: ‘Torna Berlusconi e trema l’Europa’. Questo significa che sono forte, no? Lasciatemi almeno avere l’ebbrezza e l’orgoglio di questa situazione”. Eppure aveva giudicato offensive le reazioni della stampa internazionale in merito a una sua nuova discesa in campo, visto che alcuni giornali lo avevano presentato come “un ciarlatano che terrorizza i mercati“. E ai quotidiani di tutta Europa si era aggiunto anche il duro commento del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che considera il suo ritorno una “minaccia per la stabilità dei mercati”. E che oggi ribadisce: “Berlusconi non tornerà perché gli italiani non hanno dimenticato che è lui che ha governato negli ultimi dieci anni”. Affermazioni a cui il Cavaliere ribatte spiegando che il presidente è “una persona problematica per la Ue“. 

Lega, Maroni: “Ammucchiata con Monti? No grazie” – Le dichiarazioni sul Carroccio arrivano peraltro nello stesso giorno in cui Bossi dichiara che “Monti deve sparire dalla faccia della terra” e all’indomani dell’aut aut di Maroni a un’alleanza del suo partito col Pdl nel caso di Berlusconi candidato premier. E anche oggi il segretario del partito è perentorio e su twitter scrive: ”Grande ammucchiata guidata da Monti, quello del record mondiale di tasse? No grazie. Prima il nord”. Stessa posizione di Matteo Salvini, secondo cui lo scenario proposto dal Cavaliere è pura fantapolitica. “Quando uno ipotizza, anche solo lontanamente, che la Lega possa sostenere Mario Monti – spiega il segretario nazionale lombardo -, o ti piglia in giro, o ha preso un colpo di freddo”. Infatti, prosegue Salvini, “è un anno che facciamo guerra senza quartiere al governo e proprio questo fine settimana mettiamo in piazza mille gazebo”. Quanto al Cavaliere, che ieri ha minacciato di far cadere le giunte di Piemonte e Veneto, dove il Pdl governa insieme alla Lega, nel caso in cui il Carroccio non arrivi a un accordo a livello nazionale col suo partito, il segretario della Lega lombarda ha tagliato corto: “Facciamo finta sia una caduta di stile, come i bambini che portano via il pallone, quando sono stufi di giocare”.

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