Durissima contestazione al presidente della Camera, Gianfranco Fini, al suo arrivo nella basilica di San Marco a Roma, dove si stanno celebrando i funerali di Pino Rauti, storico esponente del neofascismo italiano. Al suo arrivo, fuori e dentro la Chiesa è esploso un boato, con urla come “vattene” e “fuori, fuori”, ma anche “Badoglio” e “traditore”. Tra i contestatori e il leader di Fli si è sfiorato il contatto fisico, e all’indirizzo del politico che ha traghettato l’Msi verso Alleanza nazionale -svolta moderata mai digerita dai nostalgici duri e puri – sono arrivati anche sputi. A causa della contestazione, la cerimonia è stata momentaneamente sospesa. Dopo qualche minuto è stata la figlia di Rauti, Isabella – consigliere comunale Pdl nel Lazio e moglie del sindaco Gianni Alemann0 – a chiedere il silenzio dei partecipanti.

video di Manolo Lanaro

“Vi prego – ha detto Isabella Rauti – non è questo il momento, è il funerale di mio padre, avete avuto altri momenti per farlo. Abbiate rispetto per mio padre e per la famiglia”. Dopo qualche minuto di caos la situazione si è calmata e la cerimonia è ricominciata. Il presidente della Camera ha percorso la navata centrale della chiesa subissato da fischi e protetto dalle guardie del corpo. Ha poi raggiunto i primi banchi e ha preso posto al fianco all’ex esponente di An Alfredo Mantovano, mentre una guardia del corpo è rimasta al suo fianco in piedi dal lato del corridoio. A metà cerimonia, subito dopo l’omelia funebre, Fini ha lasciato la chiesa dall’uscita posteriore, sempre scortato dalla guardia del corpo. 

Ai funerali di Rauti sono arrivati migliaia di militanti del vecchio Movimento sociale e di Alleanza nazionale. Presenti, oltre a Fini, numerosi politici di destra, tra i quali Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Teodoro Buontempo, Fabio Granata e Flavia Perina, questi ultimi due di Fli. Alla cerimonia sono intervenuti anche Giuseppe Ciarrapico, donna Assunta Almirante e il principe Lillo Ruspoli. Il leader della Destra Francesco Storace si è allontanato quando sono cominciate le contestazioni al presidente della Camera. Su Facebook e Twitter l’ex presidente della Regione Lazio spiega di aver lasciato la cerimonia in quanto un funerale non è l’occasione adatta alle contestazioni, anche se “Fini ha agito a freddo”.

“Ho appreso da funzionari del cerimoniale capitolino – ha spiegato  – che la presenza di Fini non era prevista. Se ha deciso solo all’ultimo momento di partecipare ai funerali di Rauti, ha sbagliato e di grosso. Su di lui”, ha continuato Storace, “si è scatenato il rancore di persone e comunità diverse che si ritrovavano nel lutto per un capo che se ne va in un mondo sempre più disperso e principalmente a causa sua”. Fini, ha concluso Storace, “avrebbe fatto bene ad astenersi, la sua è apparsa ai più una presenza provocatoria, anche se forse l’avrebbe presa peggio se fosse stato ignorato. Il presidente della Camera doveva saperlo. Per questo ho preferito andarmene”.

Su una line a simile il commento di Daniela Santanché (Pdl transitata in diverse formazioni di destra) su Twitter: ”Fini, che vergogna presentarsi al funerale di una sua vittima”.

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