“L’importante è che diverse persone testimonino che a noi aveva detto che aveva un’età diversa”. E ancora “speriamo che non venga fuori un casino”. Eccola la voce di Silvio Berlusconi. Eccola qui intercettata, già il primo agosto del 2010, dagli investigatori della polizia che indagavano sul consigliere regionale del Pdl, Nicole Minetti, per induzione alla prostituzione.  Dopo appena tre settimane dall’inizio degli interrogatori di Ruby, la minorenne marocchina per 13 volte ospite di Arcore, il premier viene infatti informato dalla presunta organizzatrice dei Bunga Bunga, che è in corso un’indagine. Ad avvertire la Minetti, come si comprende dalla telefonata, è stato il tesoriere del Pdl milanese, Luca Giuliante, che è anche avvocato di Lele Mora. Berlusconi, sembra tranquillo, ma quando la consigliera regionale gli dice che i pm hanno in mano delle foto, resta senza parole.  Sul brogliaccio degli investigatori vengono infatti segnalati “5 secondi di silenzio”. A cui segue un eloquente “Ho capito”.

Le trascrizione di questa e di altre intercettazioni sono state pubblicate oggi dal Corriere della Sera. E così si scopre che tra le registrazioni esiste pure un bunga bunga in viva voce. Una delle ospiti del premier, Aris Espinosa, su richiesta arrivata via sms da uno spasimante lascia accesso il proprio telefonino. Per questo la polizia scrive sui brogliacci quello che accade ad Arcore la sera del 25 settembre quando con Berlusconi ci sono Aris e la diciottenne Iris Berardi. La polizia annota: “Come richiesto nel sms l’interlocutore chiama e l’utente (Aris ndr) risponde senza parlare. In sottofondo si sente Iris che dice “sono già ubriaca”, Aris le chiede “hai già bevuto?”, poi si sente in sottofondo la voce di un uomo, presumibilmente Silvio Berlusconi”.

Il giorno dopo è la russa Raissa Skorina a parlare con il premier e a battere cassa. La ragazza dice: “Mi sta finendo la benzina…”. Il presidente del Consiglio risponde “ah, va bene lo dico a Spinelli”. Raissa verrà poi intercettata mentre dice a Giuseppe Spinelli, amministratore del patrimonio personale di Berlusconi, di avergli parlato e di attendere perciò del denaro.

Ma non basta. E’ anche stata registrata una telefonata della segretaria di Berlusconi mentre convoca Barbara Faggioli in uno studio legale dove deve essere ascoltata da Niccolò Ghedini nell’ambito delle indagini difensive. Niente di male se non fosse che la segretaria dice “è veramente indispensabile la sua presenza per cercare di costruire e verbalizzare la normalità delle serate del presidente Berlusconi…”.

I pm, che domani si presenteranno in aula per la prima udienza del processo a Berlusconi per concussione e prostituzione minorile non hanno richiesto alla Camera l’utilizzazione delle intercettazioni. Il contenuto di questi colloqui, captati per caso visto che a essere stati posti sotto controllo per disposizione di un giudice non erano i telefoni del premier, ma quelli delle ragazze e dei presunti organizzatori del giro di squillo, non può quindi essere usato come prova contro il premier. Ma la legge non ne vieta la trascrizione e il riassunto nei brogliacci di polizia. In questo caso oltretutto, il 99 per cento dei colloqui in cui comparivano parlamentari è stato coperto da omissis, ma il Corriere tra le oltre ventimila pagine di atti depositati da settimane è riuscito a scoprire qualche passaggio sfuggito alla censura dei magistrati.

Le telefonate di Silvio Berlusconi trascritte sono tre con altrettante ragazze: Nicole Minetti, Marysthelle Polanco e Raissa Skorkina. Con il consigliere regionale del Pdl, Minetti, il premier parla il primo agosto 2010, dieci giorni dopo il terzo verbale di Ruby e tre mesi prima che i giornali dessero notizia dell’inchiesta.

Berlusconi: “Come sta la mia consigliera bravissima? Mi parlano tutti così bene di te, amore. Tutti, quelli della Lega, i nostri (…) Così poi quando ci sono le elezioni vieni in Parlamento”.

Minetti: “Ma lo sai che l’altro giorno è venuto da me in Consiglio regionale Giuliante a parlarmi della storia della Ruby?”.

Berlusconi: “E Giuliante chi è?”.

Minetti: “Giuliante è l’avvocato del Pdl nonché di Lele (Mora, ndr), è venuto in Consiglio e praticamente m’ha raccontato tutta la storia, che c’è questo pm di nome Forno che sta seguendo il caso (…) e che secondo lui, non adesso, ma a settembre (il pm Forno, ndr) mi chiamerà perché comunque sia la Ruby che l’altra str… della Michelle hanno fatto il mio nome. Hanno aperto un’indagine su questa Michelle, perché in effetti è vero che la Ruby l’ha denunciata”.

Berlusconi: “Cioè, la Ruby ha denunciato Michelle?”.

Minetti: “Sì, per induzione alla prostituzione”.

Berlusconi: “Una si dà la patente di puttana?”.

Minetti: “Te lo giuro” (ride).

Berlusconi: “Ma roba da matti”.

Berlusconi: “Vabbeh, quello che è importante è che ci siano diverse persone che testimonino come a noi (Ruby, ndr) aveva detto che aveva l’età diversa da quella che aveva insomma. Una volta che succede quello, non succede più niente. L’abbiamo soltanto aiutata perché ci faceva pena”.

Minetti: “Si, perché (Giuliante, ndr) m’ha detto che ‘sto Forno c’ha anche delle foto in mano, che gli ha dato la Michelle”.

I pm annotano la reazione del premier:  “5 secondi di silenzio”.

Berlusconi: “Ho capito. Mmh, vabbeh, speriamo che non venga fuori un casino. Sai, basta poco perché quando si tratta di me, eh, tutti i giornali son contenti…va beh, comunque noi non abbiamo fatto niente di male, eh…”.

Alla luce di questa inedita telefonata dell’1 agosto acquista interesse anche quella che il 22 ottobre 2010, quattro giorni prima che Il Fatto Quotidiano sveli l’esistenza di Ruby, parte da Palazzo Grazioli (residenza romana del premier) per Barbara Faggioli, una delle ragazze delle feste di Arcore. A chiamarla è la segretaria del premier, per convocarla alle indagini difensive di Ghedini. Ma più che un invito a parlare con il legale del Cavaliere, il colloquio appare un suggerimento su ciò che la ragazza dovrà dire.

Segretaria: “Buongiorno, è la segreteria del presidente Berlusconi, noi la volevamo convocare perché è veramente indispensabile la sua presenza per cercare di costruire e verbalizzare le normalità delle serate del presidente Berlusconi… Lunedì 25 a Milano presso lo studio Vassalli alle 17″.

Faggioli: “Vengo da sola?”.

Segretaria: “Si presenta da sola e deve chiedere dell’avvocato Niccolò Ghedini”.

Faggioli: “Ah, Ghedini”.

Segretaria: “Sì, sì, sempre lui”.

La seconda telefonata di Berlusconi finita nelle carte senza omissis è del 26 settembre 2010. Il premier parla con Raissa Skhorkina, ospite russa delle notti ad Arcore.

Raissa: “Amore ciao ciao, tutto bene, e tu?”.

Berlusconi: “Abbastanza, sono pieno delle cose politiche che è una cosa pazzesca”.

Raissa: “Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (…) E poi volevo chiederti… mi stanno finendo la benzina”.

Berlusconi: “Come?”.

Raissa: “Mi sta finendo la benzina“.

Berlusconi: “Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?”.

La terza telefonata riportata è tra il premier e la dominicana Marysthelle Polanco e risale al 4 ottobre 2010, tre mesi dopo dell’arresto del convivente della ragazza per traffico di 12 chili di cocaina.

Marysthelle: “Sono a Roma, oddio sono venuta a fare il casting con Pingitore. Ti ricordi?”.

Berlusconi: “Sì, quella che ti ho procurato io, no?”.

Marysthelle: “Sì, amore” (ride).

Berlusconi: “Adesso mi hanno chiesto se possono fare qualche numero per le nostre reti. Sto tentando di convincere mio figlio”.

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