Dopo il triplo salto carpiato telefonico realizzato dall’onorevole Manuela Repetti, compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, nel tentativo di spacciare al Fatto Quotidiano come cosa buona e giusta l’assunzione del figlio Fabrizio Indaco presso il ministero diretto dal proprio compagno, bisogna aggiornare la lista delle categorie familiari proficue. È la volta dunque di “patrignopoli”. Sandro Bondi, patrigno in pectore di Fabrizio Indaco non può non sapere che il figlio della compagna lavora alla direzione generale del cinema. Ma a quanto pare non è un problema, né di opportunità né di altro. Anzi. Secondo la signora Repetti, deputata del Pdl, non si tratterebbe di favoritismo, bensì di assegnazione debita di lavoro a un giovane che, nell’attesa di laurearsi in ritardo, “deve pur guadagnare qualcosa”. E non sarà certo un problema se il giovane Indaco stia studiando da anni Architettura e non Storia del cinema. Per tutti coloro che invece, pur essendo già laureati, non hanno ancora trovato lavoro da nessuna parte, conviene mettersi l’animo in pace o convincere i genitori a lasciare i partner e cercarsene di nuovi, con cariche ministeriali.

Nell’attesa vanno sempre bene padri e suoceri con cariche pubbliche di vario genere. È di ieri la notizia che Franco Panzironi ha assunto all’Ama, l’azienda capitolina di raccolta dei rifiuti, il marito della figlia, Armando Appetito. A smascherare la “saga dei Panzironi” – come è già stata definita – è stato il consigliere del Pd, Athos De Luca. “Panzironi, non appena eletto amministratore delegato dell’Ama – ha spiegato De Luca – si è subito dato da fare per sistemare in azienda il genero”. De Luca ha sottolineato che il dottor Panzironi è da tempo uomo del sindaco Alemanno, almeno da quando l’attuale primo cittadino era ministro dell’Agricoltura. E a testimoniare questa vicinanza è l’assunzione, avvenuta nel 2008 del figlio dell’Ad di Ama, il ventiquattrenne Dario Panzironi, presso la segreteria particolare del sindaco. Ieri, attraverso un comunicato stampa, il Campidoglio ha sottolineato che Dario Panzironi si è dimesso da questo incarico il 9 novembre scorso e solo successivamente, il 15 ne ha assunto un altro, come quadro, presso Eur Spa. Insomma il giovane Dario non ha un doppio incarico, come aveva denunciato De Luca.

Resta il fatto che non sembra avere problemi a trovare un’occupazione: via un lavoro l’altro. Sicuramente avrà lasciato il precedente incarico da 64 mila euro l’anno, per uno stipendio migliore. Non è male per un ventiquattrenne. (Se le cose dovessero andargli male però potrà sempre chiedere un prestito al padre che guadagna bene grazie al suo doppio incarico: oltre allo “stipendio” di amministratore delegato, Franco Panzironi arrotonda a 545 mila euro annui con la presidenza della Multiservizi). Un’altra strada per ovviare alla disoccupazione però potrebbe essere quella trovarsi la fidanzata giusta. Come aveva raccontato Il Fatto Quotidiano nel luglio scorso e ribadito a settembre da Report in una lunga inchiesta filmata, il fidanzato del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha trovato un buona occupazione all’Automobile Club italiana, l’ente che gestisce il Gran Premio di Monza e un ingente patrimonio immobiliare. Eros Maggioni, imprenditore e da anni compagno della ministra dalle chiome rosse e dalla scalata rapida, fu nominato nel Cda dell’Aci, non appena la fidanzata-ministro commissariò l’ente nel febbraio scorso. Il ministro però fu generosa e si ricordò anche dei parenti degli altri. Per esempio di Geronimo La Russa, primogenito del ministro della Difesa e di Massimo Ermolli, rampollo di Bruno, lobbista e finanziere di lungo corso, da sempre grande amico di Silvio Berlusconi. A Ermolli junior, la Brambilla affidò la carica di commissario. Del resto il ministro del turismo, come ha recentemente rivelato il Fatto Quotidiano, ama essere circondata anche in ambito professionale dagli affetti più cari, come Giorgio Medail suo mentore ai tempi dei “misteri della notte” – la trasmissione che facevano assieme vent’anni fa per i canali berlusconiani – e Dede Cavalleri, per anni potente capo delle produzioni Mediaset. Ad entrambi, Michela Vittoria ha assegnato incarichi dirigenziali all’interno del proprio ministero. Come dimenticare la generosità del neo pensionato Guido Bertolaso. La sua Protezione civile è stata un’isola felice dove la parola concorso pubblico era ignota. In compenso erano noti i padri, le madri e gli zii di molti di coloro che furono assunti e ancora lavorano. Numerosi i figli di magistrati, generali, nipoti di cardinali. Sotto la gestione Bertolaso il numero dei lavoratori passò dai 320 del 2004 agli 800 di oggi.

di Roberta Zunini

da Il Fatto quotidiano del 19 novembre 2010

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