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“Ero pedinato dal governo americano per ‘Gimme Some Truth’ contro Nixon e la guerra in Vietnam. Salivo in macchina e mi seguivano”: le accuse di John Lennon

Ritrovamento eccezionale delle bobine dell'intervista rilasciata a Capital Radio nel 1975

di F. Q.
“Ero pedinato dal governo americano per ‘Gimme Some Truth’ contro Nixon e la guerra in Vietnam. Salivo in macchina e mi seguivano”: le accuse di John Lennon

Una scoperta straordinaria per tutti i fan dei Beatles e non solo. Come riporta il The Times, è stata fatta una scoperta eccezionale lo scorso gennaio. Nel seminterrato di casa, la moglie del dj di Boom Radio, Nicky Horne, ha trovato una scatola di vecchie bobine.

Poi la clamorosa sorpresa, tra queste bobine vi era l’intervista con John Lennon datata 1975. Fino a qui tutto bene, ma il cantautore in quella chiacchierata aveva parlato di essere messo sotto osservazione dal governo americano e di essere pedinato notte e giorno.

E perché mai? Tutta per “colpa”, a quanto pare, del brano “Gimme Some Truth” contro l’allora presidente americano Richard Nixon e la cruenta guerra in Vietnam. I versi del brano, in effetti, non lasciano alcun spazio a fraintendimenti: “Ne ho avuto abbastanza di leggere cose. Da nevrotici, psicotici, politici testardi. Tutto quello che voglio è la verità. Datemi solo la verità (…) Ah, sono malato e stanco di sentire cose da ansiosi, miopi, ipocriti con mentalità ristretta“. Insomma un quadro impietoso sulla società civile e politica americana di quei tempi.

“So distinguere la differenza tra una telefonata normale e una con un sacco di rumori – si sente dire Lennon a Horne stesso, che all’epoca aveva 25 anni ed era un giornalista di Capital Radio – All’epoca ero paranoico. Chi non lo sarebbe stato? Aprivo la porta e c’erano uomini dall’altro lato della strada. Salivo in macchina e mi seguivano senza nemmeno cercare di nasconderlo. Volevano che vedessi che mi stavano seguendo”.

E poi il colpo di scena: “Gente come Mick Jagger, Paul McCartney, George Harrison, tutti hanno avuto problemi a entrare e uscire dagli Stati Uniti. Mick ha dovuto infilarsi in un tombino per riuscire a far entrare Keith Richards e gli altri in tour. Ha fatto un sacco di lavoro dietro le quinte solo per ottenere il permesso d’ingresso”.

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