Cinema

Nanni Moretti e Pif, “Imma Tataranni” e “Mare fuori”: per Gaza e la Flotilla luci spente sui set di cinema e tv

Sigle e movimenti dello spettacolo hanno aderito allo sciopero generale di Cgil e Usb. Braccia in crociate sul set della serie Rai “Maschi veri" e “Noi un po' meglio”. E la lista è lunga

di Paolo Dimalio

Nel nome di Gaza e della Flotilla arrestata da Israele, anche i lavoratori di blasonati set cinematografici e televisivi hanno scelto di incrociare le braccia. Allo sciopero generale, proclamato da Cgil e Usb, ha aderito la troupe del film di Nanni Moretti, “ Succederà questa notte”. Il regista nei giorni scorsi aveva appeso lo striscione all’ingresso del suo cinema Sacher: “Netanyahu criminale pazzo”.

Si sono fermati anche i lavoratori della pellicola film di Pif, “.. che Dio perdona a tutti”, prodotto da Our Films spa e Kavac Film srl. Luci spente per due serie televisive targate Rai, “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore 5” e la sesta stagione di “Mare Fuori”. La macchina da presa è rimasta spenta sul set di “Noi un pò meglio”, di Daniele Luchetti, con Elio Germano e Caterina Guzzanti (produzione Lucky Red). La troupe della serie “Maschi Veri 2”, in onda nei prossimi mesi su Netflix con Pietro Sermonti,, ha partecipato alla protesta “dopo una votazione e con una larga maggioranza”.

Lo leggiamo sulla newsletter di settore Kometarossa, punto di riferimento “sindacale” per i lavoratori dello spettacolo, gestito d un ex lavoratore del cinema vicino alla Cgil. Alle 17,40 il “bollettino” digitale ha diramato l’ultima iniziativa per Gaza dalla galassia dello spettacolo: “La troupe cinematografica del progetto ‘Fraülein per caso’, prodotto dalla Pepito Produzioni srl, in merito alla giornata di sciopero generale indetta Venerdì 3 ottobre 2025, ha deciso di aderire devolvendo il proprio stipendio giornaliero ad una delle seguenti associazioni, a favore e sostegno della causa palestinese”. I fondi raccolti grazie ai lavoratori di ‘Fraülein per caso’ si potranno donare alla ⁠Global Sumud Flotilla, ⁠al World Food Programme Palestine, ⁠Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente), ⁠Medici Senza Frontiere.

La lista delle adesioni alo sciopero per Gaza è ancora lunga. Include la troupe di “L’ora di tutti”, regia di Stefania Rocca. Prosegue con il film “La ragazza con la Leica”, ispirato al libro vincitore del Premio strega nel 2018: “La Vivo Film e la troupe partecipano con convinzione e unità a questa iniziativa, condividendone i valori e lo spirito”. Alla protesta si è unito il reparto regia del film “Città di Vita” di Fabio Mollo. La troupe e la produzione del film “Prendiamoci una pausa”, con Marco Giallini e Fabio Volo tra i protagonisti. A “larga maggioranza” ha aderito anche la troupe della serie “Figlia della Cenere – I Casi di Teresa Battaglia” prodotta da Publispei. Infine il film “Piemonte”, produzione SF Studios e Lume srl.

Anche le associazioni di categoria si sono mobilitate con l’annuncio su Kometarossa. Come il movimento “Siamo ai titoli di coda”: “Fermare i set, i teatri, gli uffici e le produzioni non è solo un atto sindacale, ma un gesto di responsabilità civile e politica – ha proclamato il gruppo – È il nostro modo per dimostrare che la cultura non è una bolla isolata, ma parte integrante di una società che lotta e non si arrende”. Alla protesta si è unita l’Associazione creatori di suoni (Acs), la sigla Aiarse (Associazione italiana aiuto registi e segretarie di edizione), Uicd (Unione italiana casting directors).

Franco Ragusa, il presidente di Aiat-Sfx (Associazione Italiana Autori e Tecnici Effetti Speciali di Scena) su Kometarossa se l’è presa con Giorgia Meloni, per via dell’accusa allo sciopero del venerdì. “Rivoluzione e week end lungo non stanno insieme”, l’accusa sarcastica della premier. “Un disco incantato che ripete sempre e comunque le solite retoriche fascistoidi”, la risposta di Ragusa su Kometarossa. Intanto “ci sono cittadini, anche italiani, nelle mani dei rapitori israeliani. Della serie: “AAA, patrioti al Governo cercasi”.

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