È stata clamorosa la risposta del pubblico della sala grande della Mostra del Cinema di Venezia per la proiezione del film in concorso The Voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania (leggi la recensione di Davide Turrini). Standing ovation di 24 minuti per la scioccante storia della bambina palestinese di 6 anni uccisa dall’esercito israeliano a Gaza mentre era intrappolata in auto insieme a dei familiari e nel tentativo di chiamare i soccorsi.
Nel film si sente la voce originale delle telefonate della piccola agli operatori della Mezza Luna Rossa palestinese, che purtroppo non sono riusciti a salvarla. Come si vede in una serie di video sui social del sito ‘Deadline.com’, al termine della proiezione il cast del film ha mostrato una foto della piccola Hind Rajab durante l’ovazione del pubblico. L’attore palestinese Motaz Malhees ha quindi sventolato una bandiera della Palestina ricevuta da una persona del pubblico, mentre si sentivano a gran voce cori Free Palestine. Presenti in sala e visibilmente commossi anche due dei produttori esecutivi, le due star di Hollywood Joaquin Phoenix e Rooney Mara arrivati apposta a Venezia, che abbracciano il cast al termine dell’anteprima mondiale del film. The voice of Hind Rajab è stato fin qui di gran lunga il film che ha ricevuto l’ovazione più lunga, anche viste le implicazioni politiche della storia, e certamente lo si può annoverare come uno dei favoriti alla vittoria del Leone d’Oro.
Hind Rajab, cinque familiari e due medici furono trovati morti 12 giorni dopo. L’impatto della storia, e l’audio della voce di Hind da quella chiamata, è stato enorme, ispirando canzoni, movimenti di protesta e ora questo film. Un documento sconvolgente sulla guerra tra Israele e Hamas, ambientato interamente all’interno del centro di controllo del servizio di soccorso della Mezzaluna Rossa Palestinese. “Hind Rajab è una delle tante persone rimaste senza voce a Gaza, per me era importante dare una voce perché in questo momento si sta cercando di silenziarla”, ha spiegato la regista e attivista Ben Hania incontrando un gruppo ristretto di giornalisti italiani al Lido. Il film utilizza l’audio reale della chiamata di Hind, mentre gli attori interpretano i primi soccorritori. Sulla scelta di mantenere la voce originale della bambina palestinese, la regista ha detto: “La voce di Hind Rajab è come se dicesse a me ‘salvami’, mentre in realtà si rivolgeva ai medici della Mezzaluna Rossa. Per me non c’erano giovani attori che potessero farlo, per questo è pensato di tenere la sua di voce. Mi sembrava un tradimento nei suoi confronti farla doppiare”.
“Da parte di tutti gli attori e di tutta la squadra vogliamo dire che questo film non è una opinione ma ha radici nella realtà, la sua voce è solo una dei 10mila bambini uccisi a Gaza”, ha detto a sua volta l’attrice di origini palestinesi Saja Kilani. “Vengo dalla Palestina. Quando avevo dieci anni ho vissuto questa vita, ho vissuto quello che al momento sta succedendo a Gaza”, ha aggiunto l’altro attore Motaz Malhees. Quella di Hind Rajab “è la voce di ogni figlio e ogni figlia che ha diritto di vivere con dignità. Tutto questo è stato portato via nell’indifferenza generale”, ha detto ancora rivolta ai giornalisti presenti in sala Kilani. La Tunisia ha anche deciso che The Voice of Hind Rajab sarà candidato per il miglior lungometraggio internazionale agli Oscar. Ben Hania ha già ricevuto due nomination agli Oscar, per il miglior documentario Four Daughters e per il miglior lungometraggio internazionale The Man Who Sold His Skin.