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Scuola, alunni plus dotati: finalmente la legge in vista. L’Italia è l’unico Paese Ue senza programmi personalizzati

Gli studenti ad alto potenziale cognitivo sono 430 mila, ma seguono gli stessi piani didattici degli altri. La Commissione Cultura del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti
Scuola, alunni plus dotati: finalmente la legge in vista. L’Italia è l’unico Paese Ue senza programmi personalizzati
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In Italia gli alunni plus dotati, secondo le principali associazioni italiane che si occupano del tema, sono il cinque per cento: circa 430 mila studenti con alto potenziale cognitivo che non vengono sempre presi in seria considerazione. Il nostro Paese è tra i pochissimi in Europa a non essersi ancora uniformato alle molteplici sollecitazioni dell’Unione europea, volte alla tutela e alla valorizzazione di questi ragazzi fin dai primi anni di scolarità. Ora è finalmente in arrivo una legge.

Questi studenti hanno bisogno di un approccio differenziato nell’ambito scolastico, al pari di quanto è previsto per gli alunni (affetti da dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia) tutelati dalla normativa sui disturbi specifici di apprendimento: devono essere assicurati piani didattici specificamente individuati per ciascuno. Dopo mesi di discussioni e audizioni, la settima Commissione Cultura del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti, avvicinando il testo all’approvazione in Aula a Palazzo Madama.

La nuova legge: piano personalizzati, come una scuola “ad hoc” – La normativa prevede, innanzitutto, l’identificazione precoce degli alunni con alto potenziale, l’adozione di piani didattici personalizzati con flessibilità curricolare e la possibilità di effettuare il salto di classe oltre alla collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti. La Legge introduce anche la figura del referente scolastico per l’alto potenziale cognitivo, incaricato di individuare gli alunni sospetti di plus dotazione e predisporre programmi personalizzati. Il referente dovrà seguire una formazione iniziale di venti ore e una serie di aggiornamenti annuali di almeno quindici ore, mentre tutti gli insegnanti parteciperanno a corsi obbligatori: dieci ore il primo anno, cinque ore per i successivi. Non solo.

I piani didattici personalizzati potranno prevedere la frequenza di una classe superiore per l’apprendimento di una o più discipline, l’arricchimento, l’approfondimento e l’unificazione di una o più materie previste dal programma di studio della classe frequentata dall’alunno, nonché il ricorso a metodi di apprendimento individuali. Una sorta di scuola “ad hoc” per i ragazzi e i bambini plus dotati. Il pacchetto va a toccare anche le Università visto che diverrà d’obbligo nei corsi di laurea in Psicologia, Scienze della Formazione, Servizio Sociale, Lettere e Matematica, un esame dedicato alla plus dotazione.

Il ritardo dell’Italia – Una vera e propria novità per il nostro Paese più volte richiamato dall’Ue, che proprio il 26 febbraio 2017, a seguito di una petizione presentata da un avvocato italiano, aveva emesso un avviso ai suoi membri incoraggiandoli ad adottare un sistema di istruzione inclusiva anche per le esigenze degli alunni plus dotati, che hanno necessità sicuramente peculiari. D’altra parte gli altri Paesi europei già dispongono di una programmazione speciale per tali alunni.

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