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Bielorussia, scarcerato dopo 5 anni il leader dell’opposizione Tikhanovsky: “Una richiesta di Trump”

Il despota Lukashenko ha graziato 14 detenuti politici, compreso colui che ebbe il coraggio di sfidarlo alle urne e fu arrestato prima del voto. Da Minsk fanno sapere che la mossa è stata richiesta dal presidente Usa
Bielorussia, scarcerato dopo 5 anni il leader dell’opposizione Tikhanovsky: “Una richiesta di Trump”
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Serghei Tikhanovsky, principale leader dell’opposizione al regime di Alexandr Lukashenko in Bielorussia, è stato scarcerato oggi, dopo essere stato graziato, insieme ad altri 13 prigionieri politici. Dopo 5 anni in una cella, in seguito all’arresto per aver osato sfidare Lukashenko alle presidenziali del 2020, Tikhanovsky è di nuovo un uomo libero. La mossa di Minsk, fa sapere la portavoce dello stesso Lukashenko, è avvenuta “su richiesta del presidente degli Stati Uniti” Donald Trump.

Oltre a Tikhanovsky, sono stata liberati altri 14 detenuti politici, accusati di “attività estremiste e terroristiche”. Tra loro cittadini europei, giapponesi e americani. Il gruppo si trova ora “al sicuro in Lituania” dove riceve “cure adeguate”, ha reso noto il ministro degli Esteri di Vilnius, Kestutis Budrys. Tikanovsky appare infatti molto dimagrito nel video postato dalla moglie Svetlana Tikhanovskaya su X che immortala il loro primo lungo abbraccio dopo la liberazione. “È difficile descrivere la gioia che provo”, ha commentato Svetlana, ringraziando nel post Trump e “i nostri alleati europei“, compreso il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

Ma – ha ricordato Tikhanovskaya che in questi lunghi anni ha portato la causa dell’opposizione bielorussa in ogni istituzione europea e mondiale – il lavoro “non è finito: 1150 prigionieri politici restano dietro le sbarre. Tutti devono essere rilasciati“. Nel 2020 Tikhanovsky, 46 anni, aveva deciso di candidarsi contro Lukashenko, al potere a Minsk dal 1994 con il sostegno di Mosca, ma fu arrestato alcune settimane prima del voto. Fu quindi sua moglie, fino ad allora digiuna di politica, a prendere il suo posto alle urne, prima di essere costretta a fuggire all’estero. La contestata vittoria di Lukashenko diede vita alle più grandi manifestazioni nella storia del Paese, decine di migliaia di persone scesero in piazza, ma le proteste furono duramente represse con arresti, torture e condanne pesanti. Tikhanovsky fu condannato nel 2021 a 18 anni di carcere per “organizzazione di rivolte” e “incitamento all’odio” e poi ad altri 18 mesi di reclusione per “insubordinazione”.

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