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Metalmeccanici in lotta per il nuovo contratto e l’aumento dei salari: in sei mesi 40 ore di sciopero, mai così tante da 30 anni

Le trattative sono ferme dallo scorso autunno: Federmeccanica e Assistal propongono di concedere qualche soldo in più solo nel caso ci sia inflazione. lavoratori scoprirebbero in corso d'anno se la loro busta paga è destinata ad appesantirsi o meno
Metalmeccanici in lotta per il nuovo contratto e l’aumento dei salari: in sei mesi 40 ore di sciopero, mai così tante da 30 anni
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Il blocco della tangenziale di Bologna che porterà alla denuncia di migliaia di manifestanti sulla base del decreto Sicurezza è una delle tante iniziative di protesta dei metalmeccanici che sono di nuovo in sciopero per otto ore per chiedere il rinnovo del contratto nazionale con relativi aumenti dei salari. La trattativa con i rappresentanti dei datori di lavoro, cioè Federmeccanica e Assistal che aderiscono a Confindustria e Unionmeccanica che fa capo alla confederazione delle piccole e medie imprese Confapi, è ferma dallo scorso autunno quando le prime due associazioni hanno chiuso a ogni ipotesi di aumento garantito. Quello che propongono, hanno spiegato i sindacalisti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, è di concedere qualche soldo in più solo nel caso ci sia inflazione.

I lavoratori non avrebbero alcuna certezza e scoprirebbero solo in corso d’anno, sulla base dell’andamento dei prezzi, se la loro busta paga è destinata ad appesantirsi o meno. Il “modello del gratta e vinci” sugli aumenti salariali, l’ha definito il segretario generale della Fiom Michele De Palma. Tutte le sigle hanno respinto al mittente l’ipotesi e avviato la mobilitazione. Che si è tradotta in 32 ore di sciopero dallo scorso dicembre a cui vanno sommate le otto di oggi: si arriva così a 40, un record storico.

“È una delle lotte più aspre per il contratto degli ultimi 30 anni, 40 ore di sciopero non si vedevano dal 1997“, ha sottolineato Stefano Bonazzi, segretario Fiom Cgil Genova, durante il corteo. Lo slogan della giornata è, non a caso, “Senza il contratto, il Paese si blocca“. “Il contratto ce lo andiamo a prendere”, ha promesso Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile automotive della Fiom, durante la manifestazione a Torino dove si sono radunati in migliaia. Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl, che ha partecipato alla manifestazione dei metalmeccanici genovesi, ha aggiunto che “la speranza è che Federmeccanica capisca che non solo sta tenendo in ostaggio un milione e mezzo di lavoratori, ma sta rallentando e creando grossi problemi a tutto il manifatturiero italiano perché senza contratto le aziende si fermano e senza contratto il paese si ferma”.

E a chi lamentasse i disagi e i danni alla produzione Antonio Apa, segretario Uilm Liguria, ricorda che le 40 ore di sciopero “hanno fatto perdere anche circa 700 euro ai lavoratori. Lo sanno tutti che c’è un problema salariale, che diventa una questione impellente, non solo per i lavoratori, ma perché i lavoratori hanno anche la massa di denaro da spendere per comprare le merci che sostanzialmente producono le imprese”.

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