Il mondo FQ

Metalmeccanici, trattativa ferma sul contratto: “Riaprirla in 10 giorni o nuovo sciopero”

Fiom, Uilm e Fim proclamano altre otto ore per il 20 giugno: mai così tante in tre decenni. De Palma: "Le aziende vogliono il modello gratta e vinci". Palombella: "Siano serie e responsabili"
Commenti

Tornare al tavolo entro dieci giorni o sarà ancora sciopero. I metalmeccanici tornano alla carica sul rinnovo del contratto e avvisano le associazioni datoriali di essere pronti a scendere nuovamente in piazza. La trattativa si è rotta a novembre, Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi non sembrano intenzionate a riaprirla. Così Fiom, Uilm e Fim hanno proclamato altre 8 ore di sciopero nazionale con manifestazioni regionali il prossimo 20 giugno “in assenza della riapertura della trattativa entro il 30 maggio”, annunciano i segretari generali Michele De Palma, Rocco Palombella e Ferdinando Uliano.

Dieci giorni di tempo per riattivare il dialogo, insomma, mentre si procederà già con il rafforzamento del blocco degli straordinari e delle flessibilità. Altrimenti alle 32 ore di sciopero degli ultimi sei mesi se ne aggiungeranno altre otto portando il totale a uno storico record di quaranta. Neanche nel lungo e tortuoso iter del rinnovo del 1999, risolto con la mediazione del ministro del Lavoro Antonio Bassolino, si arrivò a tanto, fermandosi a 36.

“Nonostante il successo ottenuto con gli scioperi unitari delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, la parti datoriali stanno mantenendo una posizione rigida, rifiutando di riaprire il confronto, a quasi un anno dalla scadenza del contratto”, ricordano i sindacati metalmeccanici ritenendo “inaccettabile la scelta” di “bloccare la trattativa non affrontando la piattaforma unitaria”. Fim, Fiom, Uilm chiedono “trattative senza pregiudiziali” ripartendo dagli “elementi salariali e normativi” del contratto nazionale del 2021. “Il perdurare dell’intransigenza delle controparti sta compromettendo sempre di più le relazioni industriali e sindacali – ricordano – La piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale prevede strumenti contrattuali innovativi per proteggere e rilanciare l’industria, l’occupazione e garantire giusti aumenti salariali”.

De Palma rimarca come Federmeccanica e Assistal hanno proposto il “modello del gratta e vinci” sugli aumenti salariali: “Arrivi a giugno, scopri quant’è l’andamento dell’inflazione e, sulla base dell’inflazione, ti danno i soldi che ti spettano. E se l’inflazione è zero, per quell’anno non hai aumenti di salario dentro il tuo contratto nazionale. La verità è che loro non vogliono mettere mano al portafoglio. Non siamo stati noi a volere lo scontro dentro cui siamo”. Per Rocco Palombella servono “serietà e responsabilità” e chiede “rispetto” per le lavoratrici e i lavoratori. Il leader della Uilm ha sottolineato come lo scopo “non è fare sciopero” ma “convincere Federmeccanica, Assistal ed il governo che bisogna sedersi per poter rinnovare un contratto così importante”.

“È già da tempo che stiamo dicendo al governo di darsi una svegliata, perché se ha il settore manifatturiero più importante che si sta fermando a causa di iniziative di lotta per conquistare un sacrosanto diritto che è il rinnovo contrattuale, dovrebbe svegliarsi”, ha invece detto segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. “Domani abbiamo un appuntamento anche sulla questione Ilva – spiega Uliano – quindi una questione molto delicata perché il nostro Paese non può fare a meno della siderurgia, come non può fare a meno di settori strategici dell’industria metalmeccanica e siamo a chiedere risposte concrete e garanzie dal punto di vista industriale e occupazionale”.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.