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Von der Leyen difende la scelta di scavalcare il Parlamento Ue sul riarmo: “Giustificato da sfide urgenti ed esistenziali”

La presidente della Commissione replica così alle contestazioni arrivate dalla presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola, che il mese scorso ha minacciato azioni legali contro l'esecutivo comunitario
Von der Leyen difende la scelta di scavalcare il Parlamento Ue sul riarmo: “Giustificato da sfide urgenti ed esistenziali”
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Scavalcare il Parlamento europeo impedendogli di esprimersi sul programma di prestiti da 150 miliardi per incentivare l’acquisto congiunto di armi? “Pienamente giustificato” perché occorre “una risposta eccezionale e temporanea a una sfida urgente ed esistenziale“. Ursula von der Leyen si difende così dalle contestazioni arrivate dalla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola che il mese scorso ha minacciato azioni legali contro la Commissione europea per aver attivato la clausola di emergenza prevista nel trattato sul Funzionamento dell’Ue in modo da bypassare il voto dell’Eurocamera sul programma Safety actions for Europe (Safe).

La presidente dell’esecutivo Ue rivendica la mossa, sostenendo che l’Unione si trova ad affrontare una “situazione di emergenza eccezionale“, come si legge una lettera datata 12 giugno di cui ha dato notizia Euractiv. Il ricorso all’articolo 122 del Trattato è stato ritenuto “non appropriato” dal servizio legale del Parlamento Ue e gli europarlamentari della Commissione Juri hanno bocciato all’unanimità l’iter accelerato per il ReArm, nel frattempo ribattezzato Readiness 2030.

Nella sua risposta a Metsola, von der Leyen evoca il “forte deterioramento del contesto di sicurezza” per ribadire la presunta necessità di “un massiccio aumento della spesa industriale per la difesa”. E ricorda che il Parlamento ha esaminato molte altre proposte in materia di difesa secondo la consueta procedura, il che “dimostra che non è mai stata intenzione della Commissione eludere i poteri del Parlamento europeo, nemmeno in un contesto in cui le circostanze giustificavano l’adozione rapida di misure”. La Commissione, secondo la politica tedesca, ha “rispettato pienamente” i suoi impegni con il Parlamento in merito a Safe rispondendo ai deputati in due riunioni ad aprile e maggio.

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