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Cadaveri di madre e figlia a Villa Pamphili, spunta una testimone: “Le ho viste in compagnia di un uomo”

Una giardiniera ha visto la donna con la neonata in compagnia di un uomo dalla carnagione olivastra: "Si erano accampate con una tenda insieme a un uomo"
Cadaveri di madre e figlia a Villa Pamphili, spunta una testimone: “Le ho viste in compagnia di un uomo”
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C’è uno sviluppo nel caso dei due corpi, madre e figlia di pochi mesi, trovati senza vita a Villa Pamphili, a Roma. Sembra che la diramazione delle foto dei tatuaggi della madre per identificarla abbia portato a una serie di testimonianze, tra cui una che apre una pista per gli inquirenti: un’operatrice del servizio giardini ha raccontato di aver visto la donna con la neonata in compagnia di un uomo “dalla carnagione olivastra” circa dieci giorni prima del ritrovamento dei cadaveri. La giardiniera lavora a Villa Pamphili e avrebbe visto i tre campeggiare in tenda nel perimetro del parco su via Leone XIII: “Ho visto la madre con una neonata, si erano accampate con una tenda vicino agli oleandri insieme a un uomo, non parlavano italiano. Mi sono avvicinata e in inglese ho detto loro: “Qui non si può campeggiare, dovete spostarvi, andare via”.

Sono queste le dichiarazioni rilasciate agli investigatori da quanto risulta dal verbale. La tenda in cui dormivano è stata già sequestrata dagli inquirenti, che ora stanno studiando le liste delle associazioni del terzo settore per cercare di dare un nome alle vittime e, forse, al carnefice: quel tipo di tenda che è stato trovato viene donato ai bisognosi da associazioni umanitarie per permettere ai senza tetto di avere un riparo. Per averla, però, bisogna esibire un documento di identità o qualcosa di simile perché i volontari compilino una scheda e mappino i loro utenti per rispondere meglio alle loro necessità. Gli investigatori stanno cercando l’uomo dalla carnagione olivastra anche nelle mense dei poveri.

Nel frattempo proseguono le indagini non solo per scoprire l’identità della vittima, ma anche per individuare la causa della morte. Mentre la bimba di 6 mesi secondo l’autopsia è stata strangolata, la madre risulta negativa ai test su tutte le droghe più comuni, escludendo l’overdose; il corpo non presenta lesioni evidenti e gli esami ai polmoni hanno escluso anche l’ipotesi di un soffocamento “dolce”. Si aspettano, invece, i risultati dei test tossicologici sui farmaci e le analisi sui tessuti.

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