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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 20:59 del 6 Giugno

Nave con armi per Israele, la mobilitazione dei portuali di Genova: “I colleghi francesi hanno bloccato il carico, ma vigiliamo”

"Vigiliamo affinché non tentino di caricare qui quello che non è stato fatto salire a Marsiglia e, soprattutto, rilanciare la nostra lotta contro il transito di armi dal porto" [Video]
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È confermato alle otto del mattino di sabato, davanti al varco Etiopia del porto di Genova, il presidio dei portuali per contestare il passaggio di carichi di armi verso zone di guerra e, nel caso specifico, destinate all’esercito di Israele. La nave porta container della flotta Zim il cui passaggio tecnico da Genova è previsto per domani, spiegano i portuali, dovrebbe viaggiare priva delle munizioni e delle armi che inizialmente avrebbe dovuto caricare in Francia. “I colleghi del sindacato CGT di Marsiglia-Fos hanno bloccato il carico – spiega Josè Nivoi per Usb Mare e porti – ma vigiliamo affinché non tentino di caricare qui quello che non è stato fatto salire lì e, soprattutto, rilanciare la nostra lotta contro il transito di armi dal porto, tanto più in complicità con chi sta compiendo impunemente il genocidio a Gaza”.

All’Autorità portuale il Collettivo autonomo dei lavoratori portuali da oltre sei anni chiede maggiore trasparenza sul transito di armi, dopo aver ottenuto con una prima fase di contrattazione sindacale e scioperi che non si caricassero armamenti da Genova: “È cambiata anche giunta e ci auguriamo di ricevere un sostegno e azioni concrete per fermare i traffici di armi con i quali non vogliamo essere complici – spiega Riccardo Rudino per il Calp – non possiamo mobilitarci solo noi lavoratori, serve l’impegno di tutti, cittadini e istituzioni”.

Oltre a lavoratori portuali, attivisti e sigle della sinistra extraparlamentare, presenti alla conferenza stampa organizzata per lanciare il presidio anche diversi consiglieri Avs: “Crediamo che un porto sostenibile deve rifiutare il transito delle armi, come già fatto ad Amburgo – spiega la consigliera regionale Selena Candia – un anno e mezzo fa Toti ci disse chiaramente che noi produciamo armi quindi ben venga che transitino dai nostri porti, una risposta che per noi è agghiacciante. Come Avs a livello comunale torneremo sicuramente sul tema per bloccare il traffico di armi dal nostro porto come tra l’altro è previsto dalla nostra Costituzione”.

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