Forza Italia, il nuovo leader dei giovani Simone Leoni alimenta il sogno di Calenda e Renzi

di Giovanni M
Qualche giorno fa si è tenuto il summit giovani dei nuovi militanti di Forza Italia. Ad essere stato eletto al comando della frangia juniores è Simone Leoni, romano, tesserato da quando aveva 14 anni (oggi ne ha 24), un approccio in puro stile nuova generazione della famiglia del Cavaliere mista all’attuale leader, Antonio Tajani. Dalla difesa della comunità Lgbtqia+ (Marina docet) alle frecciatine che hanno gettato benzina sul fuoco nel rapporto già non troppo idilliaco tra i due partiti “minori” dell’attuale maggioranza (Lega e FI) con l’attacco frontale all’Europarlamentare Vannacci.
Sembra proprio che il nuovo junior frontman azzurro percepisca e faccia suo che ciò che il buon ministro degli Esteri, assieme alla famiglia Berlusconi, dicono a denti stretti; il Generale ha poi risposto al giovane snobbandolo e – di riflesso – ha mandato un messaggio non troppo criptato a Maurizio Gasparri.
Già erano noti i dissapori all’interno della maggioranza che, volta per volta, la premier ha messo sotto il tappeto. Ma sembra che più passa il tempo, più questo colmo di polveri si avvicini sempre più a prendere fuoco e ciò non potrebbe far altro che far cadere l’attuale maggioranza e che Forza Italia torni ai tempi d’oro del 1994, proprio quando Berlusconi scese in campo.
Non solo una questione che riguarda solo la destra. Anche il Pd di Elly Schlein può essere nel mirino di questo terremoto. Il vestirsi da nuovo paladino dei diritti di Leon , soprattutto in temi che la Segretaria del Nazareno ha sempre sposato, porterebbe attrattiva e consensi anche nel bacino più centrista del partito fondato da Veltroni. C’è qualcuno che già probabilmente ci ha scommesso o forse è già salito sul carro del vincitore: la presenza di Fedez che, da buon uomo “di sinistra” qual era, si è ritrovato tra la folla di juniores azzurri a suonare e ricevere anche un plauso e un’intervista da uno dei suoi precedenti bersagli: Gasparri.
Non che per questa apparizione Gasparri non abbia avuto critiche dalla base, ma sicuramente quest’edizione del summit giovanile lascia un segno e getta le basi per qualcosa che sta nascendo. Quel “nuovo” che l’elettorato flottante aspetta di votare. Già da tempo anche la seconda generazione dei Berlusconi strizzava l’occhio a Elly Schlein con la quale su molti temi era parecchio sintonizzata. Non dimentichiamo che, con molta probabilità, anche Azione e Italia Viva sarebbero pronti a fiondarsi all’interno di questa nuova Forza Italia dei sogni (non dimentichiamo che Calenda è sempre stata “la stampella” dell’attuale esecutivo, Renzi invece da sinistra ora torna a “flirtare” con FdI).
Il ministro degli Esteri non ha più intenzione di subire strappi da parte del leader leghista e suoi compari di partito: la sua insofferenza è palpabile, seppur non manifesti mai segni di disagio. Tantomeno la premier che, dovesse succedere lo strappo, si solleverebbe di un peso non indifferente vista la stagione che per il governo si sta scaldando sempre più su vari fronti. Ma dovrebbe aspettare di salire un po’ di più nei consensi (quindi arrivare al 40%) o attendere che Forza Italia vada almeno al 16% nei sondaggi – sperando sempre che, come ogni estate che si avvicina, non succeda un Papeete II atto.
Nel frattempo, alle politiche del 2026, forse i vincitori saranno Renzi e Calenda; non per i loro voti, ma per una nuova Forza Italia che pian piano sta rinascendo dalle ceneri post-Cavaliere e che, finalmente, potrà coronare il sogno dei due leader di creare il “Terzo Polo”.