Il mondo FQ

Una denuncia clamorosa sulle stragi è caduta nel nulla. Riporto i dati salienti

In questi giorni, attraverso il video, sono state disvelate notizie che potrebbero dar la stura a nuove investigazioni
Commenti

Clamorosa rivelazione nel video dal titolo: Bongiovanni: “La Cia e gli Stati Uniti d’America dietro tutte le stragi italiane”. Nemmeno l’attento e scrupoloso mio corregionale Leonardo Sciascia, – esperto conoscitore di cose di Cosa nostra – avrebbe previsto una selva di notizie capaci di cambiare totalmente, quel che i processi sulla Strage di Capaci, sinora ci hanno fatto conoscere.

In questi giorni, attraverso il video, sono state disvelate notizie che potrebbero dar la stura a nuove investigazioni per far luce – appunto – su quell’alone di mistero che regna sulla strage di Capaci, ma non solo: ammesso che di mistero si tratti. Il 27 maggio scorso, durante la cerimonia in ricordo della strage di via dei Georgofili a Firenze, tenutasi a Siena, uno degli oratori – noto giornalista antimafia, Giorgio Bongiovanni – ha riferito cose gravissime, che se fossero vere, potrebbero cambiare la storia delle strage compiute da Cosa nostra. La cosa anomala è che nessun organo di stampa, ha riportato la “denuncia” così forte e circostanziata.

Riporto i dati salienti della summenzionata denuncia, peraltro condivisa con standing ovation dagli astanti. Il giornalista Bongiovanni, nel suo intervento, ha riferito due elementi nuovi: il primo riguarda il ruolo del noto mafioso Giuseppe Graviano; il secondo denuncia il fattivo ruolo e determinante degli americani nella strage di Capaci. Fornendo un dettaglio importantissimo, ovvero il coinvolgimento di agenti della Cia nella strage.

Ecco la denuncia: “I servizi segreti italiani sono controllati dalla CIA… è la CIA che opera in Italia, è la CIA che ha detto in una confidenza al criminologo palermitano, ‘noi eravamo a Capaci’. Poi – continua – dicendo: ‘Giuseppe Graviano non ha incontrato Dell’Utri e Berlusconi soltanto. Giuseppe Graviano, vestito a festa, ha girato l’angolo ed è andato all’Ambasciata americana perché Cosa nostra voleva garanzie se doveva uccidere cento carabinieri, cento carabinieri, non due, la strage più potente della storia d’Italia. Non è saltata la macchina. Cento carabinieri alla partita Roma-Udinese… altro che Dell’Utri o quello scemo di Berlusconi… ha girato l’angolo. Prima chiede garanzie all’Ambasciata’”.

Sin qui parte della denuncia di Bongiovanni. C’è anche il signor Antonio Vassallo, il fotografo che intervenne dopo pochi minuti dalla strage di Capaci -, che da oltre 15 anni, anche nel 2023, afferma nel corso di interviste a giornali e tv, che la ventiquattrore di Giovanni Falcone, sarebbe stata fatta sparire immediatamente dopo la strage di Capaci, insieme alle agende. Lo stesso accosta il fatto, con le stesse modalità dell’Agenda rossa di Paolo Borsellino.

Le sue interviste contrastano in maniera inequivocabile con quanto affermato dall’ex procuratore Giammanco, che rispondendo al giornalista Rai, nell’immediatezza della strage disse: “Le borse di Falcone sono state ritrovate, repertate col suo contenuto e riposte nell’armadio blindato, per essere consegnate alla magistratura di Caltanissetta”. Più volte ho invitato Vassallo a pubblicare i documenti da dove trae il “furto” della ventiquattrore: ma non ho mai ricevuto risposta.

Concludo, invitando sia il giornalista Giorgio Bongiovanni, che Antonino Vassallo a varcare la soglia della procura della Repubblica di Caltanissetta e presentare circostanziata denuncia su fatti in narrativa. Credo sia doveroso, per rispetto dei nostri martiri.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Spettabile redazione de ilfattoquotidiano.it,
recentemente sono venuto a conoscenza che la vostra testata ha dato voce e spazio al Signor Giuseppe Giordano, ex ispettore dalla Dia ormai in pensione. Il Sig. Giordano, in un recente articolo del 4 Giugno pubblicato su un blog della vostra testata, mi ha messo in bocca delle affermazioni che io non ho mai detto: ovvero che a Capaci sia stata fatta sparire la borsa del Dottor Falcone,
affermando inoltre di avermi invitato a produrre le prove di quanto affermo e portarle in Procura. Non ho mai affermato che la ventiquattro ore di Falcone sparì. Ciò che racconto è della relazione di servizio del vice sovrintendente della Polizia di Stato Santo Catani che, arrivato sul luogo della strage e dopo essersi fatto riconoscere dagli agenti sopravvissuti, ricevette da questi ultimi la borsa di colore marrone del Magistrato per poi, a sua volta, consegnarla ad Arnaldo La Barbera, allora dirigente della prima sezione della squadra mobile: proprio La Barbera è stato il responsabile della creazione ad arte, per la strage di via D’Amelio, del finto collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino; proprio La Barbera è oggi pesantemente sospettato di gravi responsabilità per la sparizione dell’agenda Rossa del Dott. Paolo Borsellino. In quel caso fu incastrato da una foto il Capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli, immortalato mentre la portava via. Inoltre smentisco l’affermazione del Sig. Giordano secondo cui egli mi avrebbe invitato più volte a produrre le prove di quanto racconto, visto che non ho mai ricevuto nessun messaggio, chiamata o invito da parte sua. Richiesta alla quale – per altro – non mi sarei sottratto, dedicandogli il mio tempo come faccio con tutti. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che io quella soglia del palazzo di giustizia di Caltanissetta l’ho varcata spontaneamente già nel 1992. Trovo però singolare che tra le tante, gravissime falle investigative che racconto, l’Ispettore Giordano si concentri soltanto su questo episodio della borsa che tira in ballo La Barbera. Era doveroso scrivervi queste righe a tutela della Verità, della mia persona e del vostro organo di informazione.
Antonio Vassallo

*********

Gentile signor Vassallo.
Ciò che ho scritto e cioè che lei ha dichiarato che sparì la ventiquattrore del Dr. Falcone non l’ ho sognato.
Forse lei dimentica un dibattito di una diretta facebook poi riportata anche su YouTube.
Ecco i relativi link:
https://www.facebook.com/share/v/1AbwyjxywD/

https://www.youtube.com/live/K7x9vXSiSMM?si=OjMkqYRuc1xY8Qna.
Nel suo intervento asserisce, dal minuto 48, testualmente: “Nessuno ha mai raccontato che anche a Capaci è stata sottratta la ventiquattrore di Falcone che di agende ne conteneva due, non so di che colore ma ne conteneva due”. Cosa identica rilevo da un articolo online del 23 maggio scorso: https://www.compaesano.it/blog/ore-17-58-il-23-maggio-di-antoni-vassallo.
All’ interno, in una sua intervista, dichiara: “Anche a Capaci è stata sottratta la ventiquattro ore di Falcone che conteneva due agende. Però non c’è una fotografia che lo documenta”. Sono sue dichiarazioni. Io non mi sognerei di mettere in bocca a chicchessia parole che non siano state proferite. Il mio invito, pubblicato nel mio articolo da lei citato, era chiaramente riferito a mostrare i documenti da cui si evince la sparizione della ventiquattrore del Dr. Falcone. Visto che in nessuno atto, nessuna sentenza, si evince ciò. Per cui sarebbe uno scoop da portare a conoscenza della procura di Caltanissetta.
Pippo Giordano

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione