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“Sistema Sorrento”, la lettera di dimissioni del sindaco arrestato: “Mi giudicherà la Storia”

Massimo Coppola ha inviato una mail tramite il direttore del carcere di Poggioreale: "Voglio affrontare nella maniera più serena e con le dovute energie l’iter processuale". Si erano dimessi anche i consiglieri di maggioranza, commissario prefettizio in arrivo
“Sistema Sorrento”, la lettera di dimissioni del sindaco arrestato: “Mi giudicherà la Storia”
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“Mi giudicherà la Storia”. Si è dimesso con queste parole il sindaco di Sorrento Massimo Coppola, tramite una mail alla segretaria comunale Candida Morgera inviata dal carcere di Poggioreale attraverso il direttore del penitenziario. Una lettera di poche righe che ha accompagnato l’analoga decisione presa ieri sera da 11 consiglieri di maggioranza, senza svolgere il consiglio comunale sul rendiconto di bilancio.

Dimissioni in blocco, pure degli assessori, per accelerare lo scioglimento dell’amministrazione comunale e il commissariamento prefettizio. Non c’erano le condizioni per andare avanti. Troppo gravi le accuse di corruzione che hanno travolto il primo cittadino e mezza macchina comunale, tra dirigenti e funzionari implicati negli 11 appalti sospetti del “Sistema Sorrento”. Troppo pesante la situazione di Coppola (difeso dagli avvocati Gianni Pane e Johnny Pollio), arrestato dalla Finanza in flagranza di reato coi soldi della mazzetta ancora addosso. Per attenuare le esigenze cautelari, e provare a riconquistare la libertà in tempi ragionevolmente brevi, le dimissioni erano un passo obbligato.

Sono arrivate. Sono motivate con la necessità di “affrontare nella maniera più serena e con le dovute energie l’iter processuale, e per consentire altresì alla Città di poter affrontare le importanti sfide a cui è chiamata in ragione del suo prestigio internazionale”. Proseguono con l’augurio “alla propria Città” di “un futuro prestigioso come la sua storia”. Infine la chiosa: “Affida il giudizio sul suo operato politico-amministrativo nell’immediato alla Magistratura e in seguito all’indiscutibile ed inappellabile sindacato della Storia”. Le maiuscole le ha messe lui.

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