È stato uno dei protagonisti del Serale di “Amici 24”, Jacopo Sol pubblica il 23 maggio l’Ep “Dove Finiscono I Sogni?”, che include i brani già presentati durante il programma “Complici”, “Di Tutti” e “Estremo”. Il primo giugno Jacopo Sol salirà sul palco del Nameless Festival per il format “Island Presents”, al Lago di Como. Il cantautore si è raccontato a FqMagazine.
Dove finiscono i sogni?
È una bella domanda, ma non ho una risposta. Ed è proprio questo il motivo del titolo. Da sempre sono sempre stato un sognatore, non mi sono mai posto dei limiti. In questo momento sento che sto vivendo più di quello che potevo sognare e quindi in realtà sono anche cambiati i limiti dei miei sogni, cioè adesso posso sognare ancora più in grande e quindi continuo a farlo e sogno sempre di più.
Quindi è questo quello che ti ha spinto da Foggia a spostarti a Milano?
Mi sono trasferito a Milano per studiare. Sono andato all’università, anche un po’ per fare contenti i miei genitori, ma ovviamente nella mia testa stavo andando a Milano per fare musica. Quindi avevo un po’ la scusa pronta. Quando sono arrivato ho visto un mondo nuovo, anche a livello di influenze musicali. Ho avuto la possibilità di conoscere tanti nuovi generi, tante persone piene di arte e quindi è stato uno switch per la mia vita.
E con l’Università come è andata a finire?
Avevo l’ultima sessione, stavo per concludere i miei studi e poi mi hanno chiamato ad ‘Amici’. Mi mancano pochi esami.
Sei entrato ad ‘Amici’ in corsa, alla 12esima puntata. È stato difficile integrarti?
L’idea di entrare dopo qualche settimana dall’inizio del programma, mi spaventava un po’, perché in realtà sono sempre stato una persona abbastanza riservata. Ho bisogno di un pochino di tempo per aprirmi con le persone, paradossalmente però arrivato lì dal primo istante mi sono sentito a casa perché, ad esempio, c’era Luk3 con cui ho stretto dal primo momento. Per me è stata una sorpresa riuscire ad ambientarmi così velocemente.
Com’è accaduto?
Per le persone che erano dentro la scuola – dagli allievi ai tecnici – perché mi hanno fatto sentire subito accolto. Dal punto di vista umano, dal primo momento che sono entrato, eravamo già una famiglia. Infatti sono ancora molto legato a tutti i ragazzi.
Ti ha stupito il duello finale tra Daniele e TrigNO?
No, perché TrigNO ha fatto una crescita incredibile da quando è entrato a scuola. Io io l’ho sempre detto, dal primo momento, dalla prima puntata del Serale, in realtà, lui ne è uscito benissimo e sono contento di questa Finale. Sono contento per TrigNO che ha vinto quella categoria e sono molto contento per Daniele. Credo che sia stato un bel risultato per entrambi, senza togliere nulla agli altri finalisti, che hanno meritato di stare lì.
Nel tuo brano “Estremo” dici “se ti ho davanti vedo nero, te lo giuro, io gia lo so che impazziremo di nuovo”. Una storia tossica?
Per me ‘vedere nero’ vuol dire non riuscire più a pensare. Quindi quando hai davanti quella persona che ti provoca così tante emozioni che ti fa spegnere il cervello e ti fa spegnere tutto. Racconta di un legame molto forte e di una necessità anche di stare vicini e di ‘sentirsi’. E parla proprio di quella sensazione di blackout quando hai davanti a te una persona così tanto ‘piena’ che fa scomparire il mondo esterno, cioè ci siete solo tu e quell ‘altra persona e intorno non c’è più nulla.
In “Complici” canti “ti ho chiamata quando ero solonel letto di un pronto soccorso”. Tutto vero?
Sì. Un anno e mezzo fa circa, durante la notte ho avuto dei dolori cardiaci, quindi sono andato al pronto soccorso e lì ho scoperto di avere un’infiammazione al cuore di cui non sapevo nulla. Quando sono stato visitato non sapevo ancora cosa avessi, la prima persona che ho chiamato è stata proprio la mia ex fidanzata.
Siete rimasti in buoni rapporti?
Certo. Quando finisce l’amore rimane sempre un legame, un affetto. Infatti è finita in maniera giusta e siamo ancora molto legati da amicizia.
In “Ghiaccio” canti “ma tu sei ghiaccio, una rosa sull’asfalto. Mi hai schiacciato e ti ho lasciato un pentalo sul palmo”. In amore sei un po’ “sottone”?
Diciamo di sì, potrei esserlo.
Come mai?
Tendo a vivere in maniera molto forte tutte le relazioni che ho. Dipende però dai momenti, non sono sottone, quando mi faccio valere.
Nel 2023 hai partecipato a Sarremo Giovani, ma non sei riuscito a superare lo step successivo. Ci sei rimasto male?
Sono contento di non essere passato quell’anno perché sicuramente non ero ancora pronto. Vedendomi oggi, capisco che hanno fatto la scelta giusta. Oggi ho fatto un percorso, sono cresciuto tanto. Sarebbe stato troppo per quel momento. Ma non escludo in futuro un’esperienza del genere, perché in realtà è stata bella.
Cosa ti aspetti adesso dal tuo futuro?
Fare tanta musica, far vivere la mia musica alle altre persone. Uscito da ‘Amici9 mi sono reso conto di quanto sia forte questa urgenza comunicativa. Non mi aspettavo di aver raggiunto così tante persone con le mie canzoni. Quindi mi piacerebbe fare tanti live, ma soprattutto tanta musica nuova, incontrare le persone, parlarci.
E l’Università?
(ride; ndr) Eh, l’università, non lo so ancora, devo capire.