“Chi come i ministri giurano nella Costituzione spesso in essa non ci crede”. “Di premierato ne parlavano i golpisti m’inquieta che ne parlino oggi certi politici”. È di nuovo Elio Germano show. Secondo quanto riportato in un video pubblicato da Repubblica, a margine della visione di Iddu – il film ispirato a Matteo Messina Denaro, con protagonista Germano – durante un incontro organizzato al Nuovo Cinema Aquila di Roma, l’attore si è nuovamente gettato nell’agone del commento politico. Dopo il lungo battibecco a distanza con il Ministro Giuli per la mancanza di dialogo e di fondi tra Mibact e cinema italiano, Germano ha rievocato alcune vicende dell’attualità partendo proprio dal periodo stragista anni settanta/ottanta legato a doppio filo con mafia e corruzione di apparati deviati dello stato, come mostrato proprio nel film diretto da Grassadonia e Piazza.
“È inquietante che persone che giurano sulla Costituzione, chi ha cariche da ministro o ancora peggio dei servizi segreti, probabilmente in quello che c’è scritto nella Costituzione non ci crede o non ne condivide quei valori”. Difficile associare all’inizio del video quello che dice Germano con un riferimento a uno o più ministri attuali (Giuli?) perché si percepisce uno stacco di montaggio proprio all’inizio di questa dichiarazione che ne esclude possibili riferimenti al presente. Germano però continua ricordando che sarebbe compito del cinema “svelare la storia del Paese, dei tentativi dei colpi di stato, la P2, Stay behind”: “Sono questioni che non si conoscono ed è inquietante, ad esempio che per l’anniversario delle stragi si sono convocati solo parenti delle vittime del terrorismo rosso”.
“C’è un terrorismo di stato inquietante, con cariche pubbliche come Vannacci che hanno indossato magliette della X Mas”, -ha continuato l’attore –, “, ma chi era Junio Valerio Borghese l’autore di un tentato colpo di stato, va saputo. Se uno del PD avesse la maglia di Renato Curcio delle BR (…) sarebbe una cosa possibile in una democrazia?”. Germano ha poi continuato: “C’è una grossa messa in scena per crescere un modello di cittadino come non è esattamente scritto nella Costituzione. È un problema grosso: in cosa ci riconosciamo? Bisogna che le forze che si riconoscono nella Costituzione facciano in modo insieme che non ritorni la storia che non vogliamo”. Germano ha infine ricordato che “è inquietante come la magistratura sia sotto attacco” (l’incontro era organizzato dalla corrente progressista della magistratura di Area ndr) e soprattutto che è preoccupato della possibile reintroduzione del premierato: “Siccome del premierato ne parlavano già persone che hanno organizzato i tentativi di colpi di stato, questa cosa mi inquieta. Oggi alcune cose le facciamo passare con il tacito assenso collettivo frutto di distrazione o propaganda. In fondo non c’è più bisogno di fare le stragi”.