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Stellantis ha deciso di ritardare il passaggio al 100% elettrico in Europa

Addio a uno dei principali obiettivi strategici del gruppo italo-francese: i suoi progetti di city car ora includono l'ibrido, ha anticipato Les Echos
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Stellantis dice addio al progetto di sole auto elettriche in Europa nel 2030. Il pilastro del piano Dare Forward voluto dall’ex ad Carlos Tavares è caduto e ora il gruppo italo-francese punterà più forte sull’ibrido, in particolare per le future city car. La decisione non è ancora stata ufficializzata, ma – come anticipato dal quotidiano francese Les Echos – il messaggio è già stato trasmesso ai rappresentanti dei lavoratori dei siti di ricerca e sviluppo in Francia: verranno posticipati i piani del totale passaggio all’elettrico per tutti i marchi.

L’idea di Stellantis era ambiziosa: anticipare di cinque anni la normativa europea, che prevede il divieto di vendita di nuove auto termiche nel 2035. La strategia dei dirigenti è però andata a schiantarsi di fronte alle deludenti vendite di auto a batteria. In attesa del nuovo Ceo – in pole c’è Antonio Filosa, ora responsabile per il Nord America – intanto il comitato ad interim ha già impostato la linea, sgretolando definitivamente il lavoro ideato da Tavares. Il riposizionamento di Stellantis era già stato intuibile da diverse uscite del presidente John Elkann.

Al di là del riavvicinamento all’Acea, l’associazione dei costruttori, dopo le frizioni con Tavares che non condivideva la necessità di chiedere il rinvio delle regole europee sulle emissioni, il numero uno del comitato che sta guidando il gruppo ha più volte caldeggiato un cambio di rotta. Anche di fronte ai parlamentari italiani: “Stellantis crede che elettrificazione è uno strumento efficace, ma allo stesso tempo per centrare gli obiettivi climatici è necessario utilizzare tutte le motorizzazioni esistenti. Cina e Usa stanno definendo una politica per raggiungere i loro interessi nazionali. Auspichiamo che accada anche in Europa, abbiamo bisogno di un quadro chiaro”, le sue parole.

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