Mentre l’industria della moda globale continua a fare i conti con il suo impatto ambientale – 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili prodotti ogni anno, smaltiti spesso in inceneritori o discariche a cielo aperto come quella di Kpone in Ghana, e 43 milioni di metri cubi di rifiuti di plastica derivanti dal tessile che contribuiscono per il 3% all’inquinamento oceanico da microplastiche – c’è chi ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso. È il caso di Grisport, storica azienda trevigiana di Castelcucco specializzata nella produzione di calzature per la montagna, il tempo libero e il settore antinfortunistico, che ha recentemente ottenuto la prestigiosa certificazione ambientale ISO 14001.
Questo riconoscimento attesta la presenza in azienda di un sistema di gestione ambientale efficace, che permette a Grisport di monitorare e migliorare costantemente il proprio impatto sull’ambiente. Un impegno che si traduce in ottimizzazione dei consumi energetici, una notevole riduzione delle emissioni di CO₂ e l’adozione di pratiche sostenibili lungo tutto il ciclo produttivo, coinvolgendo anche i comportamenti quotidiani dei dipendenti. “L’ottenimento della certificazione ambientale ISO 14001 rappresenta un ulteriore passo in avanti di Grisport verso una visione sempre più ‘green’, e un ulteriore step in preparazione del Bilancio di Sostenibilità per il prossimo anno [2026, ndr], a testimonianza di quanto tutti noi teniamo a queste tematiche“, ha dichiarato il Graziano Grigolato, presidente di Grisport.
L’attenzione all’ambiente non è una novità per l’azienda: “Abbiamo iniziato il nostro percorso nel 2008 installando un impianto fotovoltaico da 15mila metri quadrati”, ricorda Grigolato, “e, nel corso degli anni, sono stati apportati continui miglioramenti all’insegna del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità”. Oggi, l’area produttiva di 74.000 m² vanta un impianto fotovoltaico di 15.000 m² che, con una produzione energetica totale di 840.000 kWh/anno, permette di evitare l’emissione in atmosfera di circa 500 tonnellate di CO₂ ogni anno. Inoltre, parte dei plessi produttivi utilizza energia elettrica da fonti rinnovabili acquistata esternamente. Anche l’architettura contribuisce: oltre 700 m² di verde sul tetto degli stabilimenti mitigano l’impatto visivo, purificano l’aria e trattengono quasi 14 litri d’acqua per metro quadrato.
Ma è anche nel cuore della produzione che Grisport esprime la sua filosofia sostenibile. Si parte dalla raccolta differenziata di tutti gli scarti di lavorazione. Le scatole delle calzature sono realizzate con un sistema brevettato automontante che ne riduce l’ingombro, permettendo di risparmiare circa 400 camion in meno all’anno per il trasporto. Gli imballi sono in cartone riciclato e riciclabile. Nella realizzazione delle calzature, l’azienda impiega un’ampia gamma di materiali eco-compatibili: pelle riciclata, lacci, fettucce, fodere e tessuti in PET riciclato e riciclabile, tessuti in poliestere riciclato, suole in gomma con il 30% di materiale riciclato, sottopiedi e parti interne in materiale riciclato e riciclabile. I mastici sono a base d’acqua per un minor impatto, e gli scarti di produzione del poliuretano vengono affidati a un’azienda esterna che li trasforma in combustibile alternativo. Anche i dipendenti sono coinvolti attivamente, con massima accortezza nel riciclo, utilizzo limitato della carta e stoviglie riciclate per uso interno.
Grisport è anche partner della “Green Gear Alliance” (GGA), un’associazione europea che mira a creare una calzatura di sicurezza completamente circolare, realizzata con materiali riciclati e ulteriormente riciclabile dopo l’uso. Grazie a questo accordo, i consumatori potranno depositare le loro calzature usate nei GGA Box presso i punti di raccolta; le scarpe verranno poi smistate, scomposte e avviate al riciclo. Un impegno a 360 gradi, quello di Grisport, che dimostra come trasparenza e responsabilità ambientale siano non solo valori etici, ma anche leve strategiche sempre più apprezzate dai consumatori.