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Zverev al giudice di sedia: “Dammi un warning, sono stanco di questa mer*a. Qui a Roma cambia tutto”

Il motivo della furia del tedesco nel match perso contro Lorenzo Musetti agli Internazionali d'Italia riguarda le palline utilizzate: "Troppo lente, così ci giocavo quando avevo otto anni"
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Le condizioni delle palline durante l’incontro perso contro Lorenzo Musetti nei quarti di finale degli Internazionali d’Italia ha mandato su di giri Alexander Zverev. Secondo il tedesco, le palline erano troppo gonfie e lente, tanto da rendere quasi impossibile colpire con efficacia da fondo campo. Una frustrazione evidente, che il numero 2 del mondo ha manifestato sia nel corso del match che nel post-partita.

“Giocavo con palle così lente quando avevo otto anni. Fare vincenti così è impossibile, sono stanco di questa mer*a. Dammi un warning, non me ne frega niente”, ha esclamato con rabbia verso il giudice di sedia nel bel mezzo dell’incontro. Un malumore che lo ha accompagnato per tutta la durata del match, durante il quale ha faticato a contrastare il gioco brillante di Musetti, fatto di continui cambi di ritmo e smorzate millimetriche.

Anche dopo la sua eliminazione, davanti ai giornalisti, Zverev è tornato sull’argomento: “Oggi erano un disastro, veramente troppo grandi. È da tre o quattro anni che ne parliamo, ma il problema persiste. Giochiamo con certe palle a Montecarlo, Madrid, Monaco, poi arriviamo a Roma e cambia tutto. Qui sono enormi, difficili da spingere, difficili da mandare fuori dalla racchetta. Per chi, come me, cerca punti rapidi col servizio e con colpi aggressivi, non è semplice”.

Le critiche sulle palline non sono una novità nel circuito: Zverev e Medvedev, in particolare, sono tra i principali sostenitori del bisogno di maggiore uniformità. Le lamentele riguardano palline che si deformano facilmente, si gonfiano e perdono rendimento, rendendo difficile chiudere i punti con colpi vincenti.

Va detto però che la sessione serale e l’umidità della giornata ovviamente hanno avuto il loro peso: il campo era lento e le palline hanno risentito di tutto questo, perdendo ulteriormente vivacità. Musetti, però, ha saputo adattarsi meglio al contesto, sfruttando al massimo le sue capacità nel piazzare delle palle corte da vero campione. Il problema per Zverev non erano quindi tanto le palline in sé, quanto la sua incapacità di contrastare le smorzate d Musetti.

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