Trump evoca una riduzione dei dazi sull’export cinese: “L’80% mi sembra giusto”. Nel weekend negoziati in Svizzera

Donald Trump, alla vigilia dei colloqui ad alto livello tra delegazioni di Usa e Cina sul commercio, spariglia le carte. Come sempre lo fa attraverso un post su Truth, in cui ventila una riduzione dei dazi sull’export cinese dal 145% all’80%. “L‘80% di dazi sulla Cina sembra giusto! Dipende da Scott B”, scrive il presidente evocando il segretario al Tesoro Scott Bessent, che insieme al rappresentante commerciale statunitense Jamieson Greer incontrerà a Ginevra il vice premier e “zar dell’economia” cinese He Lifeng. Intenzionato, scrive il Financial Times, a mantenere una linea di “ferma resistenza” rispetto alla guerra commerciale scatenata dall’amministrazione Trump. Al contrario la Casa Bianca, stando ai media Usa, sarebbe disposta a scendere sotto il 60% o addirittura – scrive il Washington Post – arrivare al 50%.
Nessun Paese è stato colpito più duramente dalla guerra commerciale di Trump della Cina, il maggiore esportatore mondiale e la seconda economia del globo. Il 2 aprile, quando Trump ha annunciato i dazi reciproci, Pechino ha reagito subito con ritorsioni, scatenando un’escalation che ha portato i dazi statunitensi contro la Cina al 145% e quelli cinesi sugli Stati Uniti al 125%. Le conseguenze sono state immediate, con un crollo delle partenze di navi portacontainer dirette nei porti Usa.
E oggi sono stati diffusi i primi dati ufficiali che mostrano come in aprile il surplus commerciale di Pechino nei confronti degli Usa si sia ridotto del 17,6%, a 20,46 miliardi di dollari. L’export mensile è calato del 17,6%, da 40,1 a 33 miliardi: su base annua, secondo le Dogane cinesi, le spedizioni cedono oltre il 21% e l’import quasi il 14%. Nei primi quattro mesi dell’anno il surplus cinese si attesta a 97,03 miliardi, risultato di un export e di un import in calo, rispettivamente, del 2,5% e del 4,7%. Ampliando lo sguardo a tutto il mondo, la Cina ad aprile registra un surplus commerciale di 96,18 miliardi di dollari, in rialzo sui 72,04 miliardi dello stesso mese del 2024 e rispetto a previsioni degli analisti pari a 89 miliardi, nel mezzo delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il dato, secondo le Dogane cinesi, è il risultato di esportazioni in rialzo dell’8,1% (a 315,7 miliardi), meno del 12,4% di marzo, ma ben oltre il +1,9% atteso. Mentre le importazioni segnano un calo dello 0,2%, a fronte di stime a -5,9% e al -4,3% del mese precedente. Nei primi 4 mesi del 2025 il surplus si attesta a 368,8 miliardi, con l’export a +6,4% e l’import a -5,2%.