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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 18:02 del 9 Maggio

Gaza, Mieli: “Non sappiamo se a bloccare gli aiuti umanitari è Israele”. Scontro con Fittipaldi su La7

"A Gaza pulizia etnica sotto gli occhi di un Occidente muto. Una vergogna storica”. La durissima replica di Fittipaldi a Mieli
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Durissimo scontro a Piazzapulita (La7) tra il direttore di Domani, Emiliano Fittipaldi, e l’editorialista del Corriere della Sera, Paolo Mieli, sulla tragedia senza fine a Gaza e sul blocco degli aiuti umanitari per mano del governo israeliano. Dopo aver scodellato critiche taglienti sul “pacifismo da bandiera bianca” di Papa Francesco, l’ex presidente di Rcs libri preconizza: “Con questo nuovo Papa si può intervenire a Gaza in maniera più credibile. Per esempio, potrebbe fare un esercito missionario che accompagni questi camion, coordinato da Pizzaballa“.
Il vaticanista di Limes e dell‘Huffington Post, Piero Schiavazzi, concorda annuendo ripetutamente, ma il conduttore Corrado Formigli chiede a bruciapelo: “E perché non è stato finora? Immagino perché gli israeliani non hanno voluto“.
Non lo sappiamo“, risponde Mieli.

“Ma non diciamo scemenze – insorge Fittipaldi – Adesso noi siamo qui a sperare che il Papa e Pizzaballa organizzino delle milizie per scortare camion che vengono bloccati da due anni in maniera sistematica dal governo di Netanyahu, affamando la popolazione. E noi ci leviamo la responsabilità da occidentali ed europei? Col nostro silenzio – continua – stiamo facendo una figura vergognosa di fronte alla storia, come italiani, come occidentali e come europei. Sono totalmente d’accordo con il professor Montanari. E adesso stiamo qui a sperare che il nuovo Papa possa fare qualcosa? Ma il nuovo Papa può fare pochissimo, perché è una guida morale e spirituale”.
“Ma quale sperare, che c’entra?”, replica Mieli.

“Prendiamoci le nostre responsabilità – prosegue il direttore di DomaniCome nazioni europee stiamo guardando in maniera sistemica la pulizia etnica di un popolo“.
“Vabbè, dai – ribatte Mieli – Lo hai detto, l’abbiamo capito. Io rispondevo a Montanari che ha detto che Papa Francesco aveva in programma una visita a Gaza, impedita dalle sue condizioni di salute”.
“Veramente ho anche detto che i governi occidentali dovrebbero fare qualcosa”, obietta Tomaso Montanari.
Mieli sbotta e rifila un’altra bordata a Papa Francesco: “Qui stiamo parlando del Papa, sì o no? Secondo me, Prevost è più un Papa capace di organizzare qualcosa di concreto, anziché dire chiacchere, parole e sermoni“.

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