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Banco Bpm: “Logiche le prescrizioni del Golden Power a Unicredit sugli investimenti di Anima”

Castagna: "Una banca così dispiegata a livello internazionale, avrà degli interessi che non sono al 100% coincidenti con quelli del nostro Paese"
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Giuseppe Castagna ritiene “logico” che il governo abbia imposto a Unicredit delle restrizioni in merito agli investimenti che potrebbe fare Anima se finisse sotto la sua ala, ma non lo ha fatto con la sua banca, il Banco Bpm, nel momento in cui ha rilevato lo stesso gestore di risparmio. “Noi siamo una banca che lavora solo sull’Italia, che si è fatta promotrice di spingere il più possibile i fondi verso i titoli italiani e non solo titoli di Stato, ma anche gli investimenti in un mercato borsistico abbastanza debole”, dice a margine dell’assemblea annuale dell’istituto milanese.

Dunque, è il ragionamento del banchiere napoletano, “nessuno si pone la domanda se Anima in una banca al 100% in Italia continua a investire in Italia: faccio tutto in Italia, credito in Italia, depositi in Italia, investo in Italia, non ho altre geografie, difficilmente mi si viene a dire ‘però mi raccomando investi in Italia’, è il mio core business. Evidentemente non si pensa lo stesso dell’altra banca, perché da un punto di vista oggettivo ha il 65% delle attività sull’estero”.

Castagna parla quindi di “strumentalizzazione” su questi temi, quando si confronta il via libera dell’esecutivo a Bpm- Anima senza prescrizioni con il dirigismo sugli investimenti futuri di Anima per un quinquennio nel caso di Unicredit – Bpm – Anima. “Ha anche un po’ di senso logico pensare che una banca italiana fa solo lavoro in Italia, mentre una banca per loro fortuna così ben dispiegata a livello internazionale, evidentemente avrà degli interessi che non sono al 100 per cento coincidenti con quelli del nostro Paese”, è la conclusione. Seguendo il ragionamento, le limitazioni che il governo ha imposto a Unicredit in tema di investimenti da far fare ad Anima se l’acquisizione della Bpm andasse in porto, non contrastano con la libertà d’impresa e, soprattutto, la tutela degli interessi dei risparmiatori, che pure dovrebbe essere il core business di una società di gestione del risparmio, ma sono dovute e giustificate dal solo fatto che Unicredit non è del tutto italiana, come per altro va sostenendo da tempo Matteo Salvini.

In ogni caso, ammette il banchiere, non è affar suo “commentare il golden power che si applica ai numeri di Unicredit. È Unicredit che deve dire se queste decisioni in qualche modo rendono possibile o non possibile” la loro offerta su Bpm o se “impattano il valore che loro attribuiscono alla nostra banca”. Sul tema è molto netto il presidente dell’istituto Massimo Tononi, che in poche parole fa notare come ben tre condizioni dell’offerta di Unicredit per la Bpm “non si sono realizzate e non si realizzeranno”: l’incremento del prezzo di Anima, il mancato riconoscimento da parte della Bce dello sconto in termini di consumo di patrimonio per acquistare la stessa società di gestione risparmio (il cosiddetto Danish Compromise) e l’imposizione di prescrizioni ai sensi del Golden Power da parte del governo. Alla luce di questi eventi inequivocabili, secondo l’ex pupillo di Romano Prodi all’Iri, sarebbe auspicabile che Unicredit comunicasse al mercato cosa intende fare, facendo chiarezza rispetto a una situazione di “incertezza poco apprezzabile e poco ragionevole” che “dura da diversi mesi”.

Quanto invece al nuovo scenario tra Siena e Milano, che lunedì ha visto Mediobanca lanciare un’offerta su Banca Generali nel pieno dell’offerta di acquisto del Montepaschi sulla stessa Mediobanca, Castagna sottolinea che è un po’ presto per valutare, ma fa sapere che come azionista del Monte, “dal punto di vista industriale, se Mps avesse dentro Banca Generali” a seguito dell’Ops su Mediobanca e della Ops di Piazzetta Cuccia su Banca Generali, “non sarei scontento”, dice. Ma poi precisa che “è un’osservazione di carattere industriale, non di carattere politico su cosa mi piace e cosa non mi piace: avere un asset manager di quelle dimensioni può essere solo di maggiore interesse dal punto di vista industriale”.

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