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L’incidente e la soluzione improvvisata: ecco perché le campane di San Pietro hanno suonato in ritardo per la morte di Papa Francesco

Si è scoperto che la catena che attiva il suono si era spezzata e sono stati necessari cinque uomini per far funzionare manualmente a martello il campanone
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Un piccolo incidente ha caratterizzato i minuti successivi l’annuncio al mondo della morte di Papa Francesco. Gli addetti della Fabbrica di San Pietro hanno premuto il tasto M12 sul quadro che, nella sacrestia di San Pietro, attiva il suono delle campane della Basilica Vaticana. Quel comando attiva il suono a martello del campanone centrale per annunciare la morte del Papa. Ma, inaspettatamente, non c’è stato alcun suono. Saliti in cima per verificare l’accaduto, gli addetti hanno scoperto che la catena che attiva la campana si era spezzata e sono stati necessari cinque uomini per far suonare manualmente a martello il campanone e annunciare così al mondo, anche in questo modo, la morte di Francesco e l’inizio della Sede Vacante.

Corso contro il tempo per riparare la catena spezzata, anche perché il campanone tornerà a suonare quando il corpo di Bergoglio sarà traslato dalla cappella di Casa Santa Marta, sua residenza e luogo dove è avvenuto il decesso, nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli del mondo che vorranno salutarlo per l’ultima volta. La data della traslazione sarà decisa nella prima congregazione generale del Collegio cardinalizio che sarà presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha precisato che “la traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile 2025, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani (22 aprile, ndr), a seguito della prima congregazione dei cardinali”. Il campanone di San Pietro tornerà a suonare a martello il giorno del funerale di Francesco.

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