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Pisa, femminicida uscito dal carcere di nuovo arrestato per violenza sessuale: “Pungeva donne con l’ago sulle natiche”

Secondo l'accusa è Simone Baroncini, condannato per aver ucciso la ventenne Vanessa Simonini, l'uomo che ha seminato il panico in città nei mesi scorsi
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Nel 2009 uccise strangolandola la ventenne Vanessa Simonini, di cui si era invaghito senza essere ricambiato. Condannato a 16 anni di carcere e uscito nel 2022, il cinquantenne operaio Simone Baroncini è stato di nuovo arrestato per violenza sessuale dagli agenti della Squadra mobile di Pisa: secondo l’accusa, è lui l’uomo che negli scorsi mesi ha seminato il panico nella città della Torre pungendo alle natiche con una siringa almeno tre donne mentre passeggiavano in centro. Le indagini sono partite dalla denuncia di due giovani, rispettivamente di 21 e 23 anni, che hanno raccontato di essere state punte da un uomo di mezza età incappucciato nel weekend del 18 e 19 gennaio. Gli investigatori hanno collegato gli episodi a un precedente analogo, avvenuto a metà settembre ai danni di una trentenne.

Dopo le aggressioni, spiega la Questura in una nota, “erano state diffuse sul web notizie ed immagini riguardanti il probabile autore delle condotte di reato, identificato in quanto assuntore di sostanze stupefacenti e indossante una felpa con cappuccio. Le verifiche effettuate nell’immediatezza hanno consentito però di escludere ogni coinvolgimento del soggetto identificato con i fatti a lui erroneamente attribuiti”. Il primo identikit di Baroncini è stato ricavato dall’analisi delle immagini di videosorveglianza: l’indagato è stato poi riconosciuto da una delle vittime durante una ricognizione fotografica. A quel punto è stata disposta una perquisizione nella sua abitazione a Volterra, in cui – riferisce la Polizia – sono stati trovati un ago da siringa nascosto sotto il letto e alcuni abiti indossati durante le aggressioni. Le analisi condotte sul suo smartphone “hanno permesso di accertare che lo stesso era solito aggirarsi nel centro cittadino di Pisa fotografando le parti posteriori di ignare giovani passanti”, spiega il comunicato.

Oltre a ciò, aggiungono gli investigatori, l’indagato aveva in più occasioni cercato informazioni sul web, anche contattando sconosciuti sui social network, circa il modo di eseguire punture con modalità non dolorose. È stata poi certificata “la presenza di numerosissimo materiale pornografico riconducibile al genere “spanking e “needle spiking”, ovvero rappresentante giovani donne sculacciate o sottoposte a punture di ago nelle natiche. Ultimo riscontro investigativo”, si legge, “veniva effettuato mediante l’analisi del traffico telefonico, che accertava la sollecitazione di celle compatibili nel tempo e nel luogo delle tre aggressioni”. Di fronte a questo “quadro probatorio di evidente gravità indiziaria”, la Procura di Pisa ha chiesto a carico di Baroncini la custodia cautelare in carcere, concessa dal gip.

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