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Costretta a bere Vodka e picchiata: 50 giorni di prognosi per la 14enne abusata a Busto. Interrogato l’arrestato

La ricostruzione della violenza avvenuta lunedì in una zona degradata del centro. Il 21enne, arrestato in flagranza, ha respinto le accuse
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Era il secondo incontro dopo essersi conosciuti su Instagram. Due passi in giro per la città, poi il passaggio da via Vercelli, una zona degradata del centro di Busto Arsizio, in provincia di Varese. E lì che si consumano le violenze sulla ragazza di 14 anni da parte di un 21enne, arrestato in flagranza grazie a una telefonata al 112 da parte di un uomo che ha sentito le urla della giovane.

Stando a quanto accertato dagli investigatori, l’adolescente è stata costretta a bere vodka, picchiata e violentata. Tutto contro la sua volontà, come attesterebbero i 50 giorni di prognosi messi a referto dai medici che l’hanno curata dopo l’arrivo in ospedale.

L’uomo, tra l’altro, ha tentato anche di aggredire la Polizia Locale intervenuta per soccorrerla. Quando gli agenti sono arrivati, il 21enne stava strattonando la vittima per un braccio e la stava picchiando. E ha rivolto la sua violenza anche verso i poliziotti.

Mercoledì è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto in flagranza disposto dal pm Massimo De Filippo. L’uomo ha respinto le accuse e fornito al gip la sua versione sostenendo che la ragazzina fosse consenziente. La decisione sulla convalida della misura precautelare è attesa nelle prossime ore.

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