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Forniture militari alla Colombia, archiviata a Napoli l’indagine nei confronti di D’Alema e Profumo

Il fascicolo era stato aperto nel 2022 con l'accusa di corruzione internazionale
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È stato archiviato il fascicolo per corruzione internazionale aperto a Napoli che vedeva tra gli indagati Massimo D’Alema, l’ex amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo e l’ex manager di Fincantieri Giuseppe Giordo. La vicenda ruota intorno a una trattativa da quattro miliardi di euro, poi saltata, per la fornitura alla Colombia di mezzi militari (quattro corvette, due sommergibili e 24 caccia) prodotti dai due colossi italiani. L’accusa sosteneva che per la buona riuscita dell’affare fossero state promesse tangenti (sotto forma di una provvigione da quaranta milioni di euro) a pubblici ufficiali colombiani, con l’ex premier a svolgere il ruolo di mediatore informale.

L’inchiesta era stata aperta nel 2022 in seguito a una denuncia presentata dall’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, organizzazione internazionale con sede a Napoli che riunisce delegati di trenta Paesi, presieduta dall’ex deputato di Italia viva Gennaro Migliore. Valutando gli elementi emersi dalle indagini, i pm napoletani Fabrizio Vanorio e Silvio Pavia hanno chiesto l’archiviazione, disposta nei giorni scorsi dalla gup Maria Rosaria Aufieri. “Una decisione che aspettavamo”, commentano gli avvocati Riccardo Olivo e Cesare Placanica, difensori di Profumo e Giordo.

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