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Femminicidio Ilaria Sula, Mark Samson si è disfatto del corpo con un complice

Ne sono convinti gli investigatori che stanno ricostruendo il femminicidio della studentessa universitaria di 22 anni. La sua versione sembrerebbe lacunosa
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Un complice ha aiutato Mark Samson a disfarsi del cadavere dell’ex fidanzata Ilaria Sula dopo averla uccisa nella sua casa di via Homs a Roma. Ne sono convinti gli investigatori che stanno ricostruendo il femminicidio della studentessa universitaria di 22 anni, residente a Terni. Secondo quanto trapela, dopo aver accoltellata a morte l’ex fidanzata nell’appartamento nel quartiere africano della Capitale, sarebbe stato aiutato da una persona – forse un familiare o un amico – per trasportare il corpo della vittima – chiuso dentro una valigia – fino all’automobile, con cui poi l’ha portata alla piazzola del monte Guadagnolo, nel comune di Capranica Prenestina, per poi gettarla nella scarpata.

Nella versione data dal giovane agli inquirenti tutto è successo in poco meno di tre ore. Samson ha sempre dichiarato agli investigatori di aver ucciso a coltellate Ilaria Sula la mattina del 26 marzo, mentre in casa c’era solo la madre. Poi avrebbe infilato il corpo della ragazza in una valigia e lo ha trasportato per 100 metri fino all’automobile ed è partito per raggiungere la zona, a circa 40 chilometri dalla Capitale, dove ha abbandonato il cadavere. Tutto sempre da solo. Un racconto pieno di lacune, che non convince gli investigatori. L’idea che nessuno lo abbia visto nel tragitto verso l’auto appare poco probabile. Tra l’altro il corpo non era perfettamente contenuto dalla valigia. Dubbi anche sugli orari.

Dal sopralluogo della polizia scientifica, effettuato mercoledì mattina nell’appartamento di via Homs, sono stati portati via alcuni oggetti per essere analizzati, tra cui capi di vestiario. Ma durante il sopralluogo sono stati effettuati anche altri tipi di rilievi. La madre di Mark Samson, Nosr Manlapaz, è indagata per concorso in occultamento di cadavere: durante l’interrogatorio ha ammesso di averlo aiutato a ripulire l’abitazione. Date le precarie condizioni di salute della donna gli investigatori ritengono improbabile che oltre ad aver pulito le tracce di sangue possa aver aiutato il figlio a trasportare in corpo fuori dall’abitazione.

Intanto emergono anche altri dettagli della vita del giovane. Mentre i genitori di Mark e Ilaria sapevano che era prossimo alla laurea in architettura, in realtà il giovane aveva dato un solo esame e aveva chiesto il ritiro dal piano di studi. È quando sarebbe emerso, secondo quanto si apprende, dalle indagini sul libretto universitario elettronico acquisito dagli investigatori che indagano sul femminicidio di Ilaria Sula. Il giovane nelle scorse ore ha scritto ed inviato dal carcere una lettera alla famiglia della ragazza con cui chiede perdono per il suo gesto. “Scrivo dalla mia cella, dove resterò per svariati anni”, è l’incipit della missiva nella quale Samson parla “dell’atroce delitto” che ha commesso: “È banale chiedere le scuse per il dolore che ho recato, ma voglio chiedere scusa a Ilaria, non l’ho rispettata quando lei mi ha voluto lasciare”, si legge nella lettera mostrata in esclusiva al Tg1.

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