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L’Ue sta scivolando verso la guerra contro se stessa

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di Giulio

Stiamo scivolando lentamente ma inesorabilmente verso la guerra; contro la Russia? Improbabile. Piuttosto contro noi stessi: l’Ungheria contro la Spagna, o l’Olanda contro l’Italia, o la Germania contro tutti? Ci stiamo dando la zappa sui piedi. Spero non sia irreversibile. Spero che questo accecamento delle menti, anche le più illuminate, sia solo una questione contingente dovuta al martellamento quotidiano sulla necessità di essere forti, alla propaganda sulla necessità di poterci difendere. E’ come se si fosse entrati in un circolo vizioso dove tutto sembra così normale proprio perché ripetuto a cantilena, all’infinito, come certe preghiere.

Le affermazioni del prof. Galimberti da Augias sembrano darmi ragione, lui che sviscera i problemi lasciando tutti a bocca aperta dice che dobbiamo armarci per deterrenza, che dobbiamo essere pronti, anche e soprattutto con vite umane, a difenderci. Logica vuole che abbia ragione: se qualcuno è più muscoloso di me e vuole impormi il suo volere vado in palestra e mi faccio i muscoli anche io. Ma un conto è una scazzottata, altro è sganciare bombe sopra le teste dell’umanità.

Personalmente avrei detto all’esimio ospite che forse la via della diplomazia, della strategia civile e sociale, di riallineare la ricchezza e la povertà, di eliminare le ingiustizie a volte così odiose, il convincere certi personaggi a rimettere nel cassetto sogni di onnipotenza sarebbe un tantino migliore che armarsi e sparare. In un film di Manfredi si diceva (cito a memoria) che davanti ad una pistola c’è sempre un uomo morto. Appunto. Alimentare l’idea che dobbiamo sempre essere pronti ad una guerra è orribile e irresponsabile, è miope, è stupido, è la vittoria della follia.

Mi chiedo se qualcuno vuole una guerra in Europa. Tutto sembra farlo credere. Da uno spostamento a destra (anche estrema) degli elettori europei a un Presidente americano fuori controllo, da alcuni politici senza idee e senza lungimiranza alle lobby delle armi e delle ricostruzioni, dai media inguardabili e prostituiti fino ad arrivare agli intellettuali evaporati. Spero di sbagliarmi, spero che gli attori di queste politiche, ma anche buona parte dell’umanità, si destino da questo torpore maligno, magari guardando negli occhi i propri figli e i figli del vicino e i figli dell’altra parte del mondo. Sono sicuro che abbiamo le capacità per un nuovo illuminismo. Finiamola di investire i nostri soldi alla cieca; basta con l’idea che i nazionalismi o i feudalismi siano migliori rispetto ad un’Europa unita; non è vero che “l’uomo forte” risolva i problemi, serve qualcuno che i problemi li veda prima di tutto e di tutti, e li sappia evitare.

Se tutti quei soldi in armi fossero investiti nella scuole materne e primarie per far crescere cittadini consapevoli sulla necessità (lo dico fuor di retorica) di abbracciarsi invece che guardarci con sospetto, e che la diversità è linfa vitale, allora la parola “ReArm”, così sciagurata, non verrebbe in mente a nessuno. Mettiamoci al lavoro. Ad maiora.

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