Musica

“I Maneskin? Sotto sotto non c’è niente. Lucio Corsi speriamo sia sincero, anche se ha sfilato per una nota maison. Su Russia e Ucraina, la pensiamo come Marco Travaglio”: l’addio dei CCCP

La band ha annunciato che questa estate salirà di nuovo sul palco dei principali festival italiani per "un’ultima chiamata"

di Andrea Conti
“I Maneskin? Sotto sotto non c’è niente. Lucio Corsi speriamo sia sincero, anche se ha sfilato per una nota maison. Su Russia e Ucraina, la pensiamo come Marco Travaglio”: l’addio dei CCCP

“Sembra che il mondo vada a puttane”, così Giovanni Lindo Ferretti con i CCCP-Fedeli alla linea, la band che ha fatto la storia del punk italiano, con la sua formazione originaria (oltre a Ferretti anche Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur) ha annunciato che questa estate saliranno di nuovo sul palco dei principali festival italiani per “un’ultima chiamata”. Poi ognuno per la sua strada.

Dunque Giovanni Lindo Ferretti è già pronto per tornare sulle montagne dell’Appennino reggiano, il suo buen retiro. Letture, contatto con la natura e ben lontano dalla musica popolare, come Sanremo: “Non ascolto musica da anni, quando i Maneskin hanno interpretato all’Ariston la nostra ‘Amandoti’ l’ho saputo dal vescovo di Reggio. – come ha specificato al Corriere – Ho l’impressione che esperienze come la loro, durino poco perché, sotto sotto, non c’è niente”. E ancora: “Lucio Corsi? Spero sia sincero, anche se quando l’ho visto sfilare per una nota maison, mi è venuto qualche dubbio”, ha detto Annarella.

Rispetto a Ucraina e Russia negli ultimi tempi sono sempre d’accordo con Marco Travaglio. – ha continuato Ferretti su La Stampa – Che è strano. La storia dell’invasione è iniziata molto prima. Lo diceva Papa Paolo Giovanni II, lo diceva Berlusconi, lo diceva Cacciari. Ho avuto molta più paura prima che i russi entrassero in Ucraina, quando la chiesa ortodossa ucraina fece lo scisma religioso per motivi politici. Si dà la colpa alla Russia di tutte le cose negative, ma Breznev e Krusciov erano ucraini. C’è troppa falsità in giro, la verità non è mai ovvia. Certo io sono solo il declamante dei CCCP e se non finisco incazzato che declamante sono?”.

Sette date dal 30 giugno al Circo Massimo, per passare poi dal Castello di Legnano all’ex base Nato di Napoli, dalla Fiera del Levante a Bari a Villa Contarini a Padova, fino al gran finale al Teatro Antico di Taormina. Il 24 luglio al Piazzale Federico Fellini di Rimini. “È il palcoscenico che fa la storia dei CCCP, che sono bestie da palcoscenico e il nostro pubblico sono animali da reddito. Si parte sulle rovine di Roma al Circo Massimo e si finisce sulle rovine greche al Teatro di Taormina il 30 luglio”, ha spiegato ancora Ferretti.

Il 28 marzo esce la registrazione audio e video del “Gran Gala Punkettone”, spettacolo dei CCCP tenutosi nell’ottobre 2023 al Teatro Valli di Reggio Emilia, in occasione dell’inaugurazione di ‘Felicitazioni”, la mostra tenutasi ai Chiostri di San Pietro nel cuore della città emiliana e che ha registrato oltre 45mila visitatori. Quasi trentaquattro anni dopo i loro ultimi concerti, i CCCP – Fedeli alla linea sono tornati con una serie di concerti soldout all’AstraKultur di Berlino la scorsa estate, lì dove tutto è iniziato.

“Siamo una cellula risvegliata e godiamoci questo momento- ha detto Ferretti -. Sono stato il più sorpreso di questo nostro risveglio perché io non avevo alcuna voglia di tornare sul palco, poi ritrovarmi con Zamboni e Annarella mi hanno travolto. A Berlino lo stupore erano i tanti ragazzini sotto il palco. Alcune canzoni dei Cccp sono diventate come preghiere, siamo riusciti a toccare il cuore. Era quello che un tempo faceva la poesia, siamo come dei bardi di una generazione”.

E infine: “A 72 anni non ho più l’arroganza di scrivere di nuovo ‘Spara Juri’. Percepisco quote di dissenso nel nostro pubblico, ma è un problema che né io e né loro possiamo risolvere. C’è reciproco rispetto ma non siamo servi del nostro pubblico, al massimo si può arrivare ad una sana scissione”.

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