Marcell Jacobs: “Quando vinci c’è sempre qualcuno che storce il naso, guardate cosa è successo a Sinner”

Cosa hanno in comune Marcell Jacobs e Jannik Sinner? Le vittorie, certo, ma anche due grossi casi mediatici che si sono abbattuti su di loro. L’altoatesino ha risolto la questione Clostebol con un accordo con la Wada che ha stabilito la sospensione del tennista per 3 mesi. Nelle ultime settimane, invece, è emerso che Giacomo Tortu, fratello di Filippo (oro alle Olimpiadi di Tokyo in staffetta insieme a Jacobs), è al centro di un’indagine con l’accusa di spionaggio ai danni dello stesso Jacobs, come rivelato dal Fatto Quotidiano, in quanto ha chiesto informazioni su analisi del sangue, telefonate e chat con lo staff dell’atleta sospettando avesse fatto uso di sostanze proibite.
“Che io abbia vinto i 100 metri alle Olimpiadi ha dato un po’ fastidio, anche se non ero un perfetto sconosciuto. E sicuramente le mie vittorie hanno creato dei malumori, da quando ho cominciato a vincere Giacomo Tortu è cambiato“, ha detto Jacobs in un’intervista concessa a Repubblica. Qui, ha anche citato il caso di Jannik Sinner, sostenendo che “sì, siamo stati accostati al doping. Anche per lui ogni momento è sempre buono per sottoporlo alle critiche. E questo aspetto ci sarà sempre quando hai successo perché qualcuno storcerà sempre il naso davanti ai tuoi risultati. E quindi bisogna restare solo concentrati su se stessi”.
Jacobs non ha però negato il malumore una volta appresa la notizia dello spionaggio ai suo danni: “E’ vero, alla fine stiamo parlando di qualcosa che è successo tre anni fa, tre telefoni fa, non ho niente da nascondere. Ma ve le farei vedere le mie analisi così capite se sono positive o no. – ha affermato ancora – Pensavo che quella rivalità si concludesse in pista. Credevo non dovesse andare oltre l’adrenalina che si prova in quei momenti e la sfida che si vive lì. La mia sensazione è che Filippo tutta questa storia non la sapesse davvero, che sia stato orchestrato a sua insaputa. Tolto Filippo, però, resta un fatto gravissimo e procederemo nel modo che riterremo più opportuno in attesa che la giustizia faccia il suo corso”.
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