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Il Movimento 5 stelle esulta ("li abbiamo fermati") ma tiene alta la guardia: "Ci riproveranno". Presenti anche Evi (Pd) e Zanella (Avs) [Video]
Novemila emendamenti presentati, a scopo ostruzionistico, per frenare e stoppare l’assalto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nuovo tentativo del deputato leghista Francesco Bruzzone che punta a sostituire l’Ispra con un organismo politico per accontentare associazioni venatorie e armieri. A esultare nel corso di una conferenza stampa alla Camera i deputati M5s della commissione Agricoltura, insieme a diverse associazioni ambientaliste (Lipu, Enpa, Wwf Italia e Lav) e ad esponenti Pd (Eleonora Evi) e Avs (la capogruppo Luana Zanella), rivendicando lo stop al tentativo di “silenziare” l’Istituto da parte di una maggioranza di governo “che insegue il microvoto dei bracconieri“, ha attaccato il vicepresidente della Camera ed ex ministro M5s dell’Ambiente Sergio Costa. Non è il primo tentativo, ricorda il deputato e capogruppo M5s in commissione Alessandro Caramiello. E gli stessi sono i protagonisti: sempre il partito di Matteo Salvini, ancora una volta il deputato Bruzzone, dopo il tentativo fallito dell’anno scorso di modificare la 157/92. “Con la grande mole di emendamenti che abbiamo presentato, di fatto, la proposta è stata affossata”, rivendica per ora Caramiello. Quantomeno, rimandata a tempo indefinito. Certo, la battaglia parlamentare potrebbe non essere finita, avverte Costa: “Può tornare fuori in Aula in forma di qualche emendamento, chissà in quale vagone legislativo, per questo dobbiamo restare in allerta e farci trovare pronti. E intanto preparare un’alternativa per il 2027, insieme al resto delle opposizioni, Pd, Avs e chi vorrà”. Anche perché l’Ispra è nel mirino del governo di Giorgia Meloni e della maggioranza che lo sostiene dalla fine del 2022. E da tempo si discute della stessa volontà del ministro Francesco Lollobrigida di mettere mano, come promesso, alla 157/92.
“Il problema non è solo Bruzzone, ma pure i colleghi di Fdi che già con altri mezzi, inserendo in legge di bilancio emendamenti come quelli Foti e Caretta, hanno generato una legge Far West dove si può sparare anche nei parchi pubblici. Una scelta scellerata per la quale oggi siamo in procedura di pre infrazione. A pagare rischiano di essere i cittadini italiani”, continua Caramiello. Denunciando “il colpevole silenzio dei cosiddetti animalisti presenti a destra, come Michela Vittoria Brambilla“. Non è un caso che stia per nascere, come è stato annunciato insieme a Evi e Zanella, un nuovo intergruppo parlamentare, dopo la richiesta (invano) di dimissioni nei confronti della stessa Brambilla (per quanto emerso in inchieste giornalistiche con tanto di accuse di conflitti d’interesse e scarsa trasparenza sui fondi della sua associazione, ndr) e l’abbandono della stessa Evi, dei parlamentari M5s e non solo.
Intanto c’è da difendere l’Ispra dagli assalti della destra: “Nel 2008 sotto Berlusconi le furono assegnate le competenze che ora la proposta di legge Bruzzone vorrebbe toglierle: o c’è una schizofrenia nel centrodestra, oppure è cambiato il pensiero elettorale e si cercano i voti dei bracconieri, che si vuole trasformare in cacciatori”, ha precisato ancora Costa. “Forse la destra non si è resa conto che nel frattempo abbiamo inserito la tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione”.