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Dagli abissi dell’Antartide emerge un “mostro alieno”: il mistero dell’Eulagisca gigantea, il verme con le zanne

Scoperto nelle gelide acque dell'Antartide, l'Eulagisca gigantea è un predatore lungo 20 centimetri % % con un aspetto inquietante

di F. Q.
Dagli abissi dell’Antartide emerge un “mostro alieno”: il mistero dell’Eulagisca gigantea, il verme con le zanne

Un corpo corazzato, una bocca retrattile con mandibole possenti da cui spuntano zanne. Descritto così, sembra un mostro alieno ma in realtà è un abitante delle gelide profondità antartiche, un predatore lungo 20 centimetri appena scoperto dai ricercatori. Si tratta di un verme marino con il corpo ricoperto di scaglie e piumini dorati e una bocca che farebbe impallidire il mostro di “Alien”. Il suo nome è Eulagisca gigantea ed è stato scoperto nelle acque antartiche, tra i 500 e i 1000 metri di profondità.

Il suo corpo, appiattito e lungo fino a 20 centimetri, è protetto da placche rigide che ricordano un’armatura, mentre sui lati presenta dei piumini dorati che gli conferiscono un aspetto quasi regale. Ma è la testa a catturare (e forse a turbare) l’attenzione: normalmente retratta, può estroflettersi all’improvviso, rivelando una proboscide armata di potenti mandibole.

Nonostante il suo aspetto, l’Eulagisca gigantea non è un mostro, ma il frutto di milioni di anni di evoluzione: come spiegano i ricercatori, è infatti un animale perfettamente adattato a un ambiente estremo, un predatore (o forse un saprofago, che si nutre di resti organici) che svolge un ruolo importante nell’ecosistema degli abissi. Al momento sappiamo ancora molto poco di questo verme marino: non è mai stato osservato direttamente durante la caccia, ma si ipotizza che si nasconda nella sabbia per poi colpire all’improvviso le sue prede, afferrandole con la sua proboscide retrattile. Anche la sua riproduzione è avvolta nel mistero. Sappiamo che i vermi della sua famiglia (Polynoidae) si riproducono tramite fecondazione esterna, rilasciando uova e spermatozoi nell’acqua, ma per l’Eulagisca gigantea mancano ancora informazioni precise. Studiare creature come l’Eulagisca gigantea è fondamentale per comprendere la straordinaria biodiversità degli oceani profondi e per capire come la vita si adatti agli ambienti più estremi. Le sue caratteristiche uniche potrebbero, inoltre, avere applicazioni scientifiche e biotecnologiche ancora tutte da scoprire.

Foto: Smithsonian Oceanographic Sorting Center

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