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Per andare a Londra servono passaporto e visto obbligatorio: ecco come funziona l’Eta e come richiederlo

La Gran Bretagna introduce l'ETA, il nuovo permesso elettronico per l'ingresso nel Paese dopo la Brexit. Ecco come funziona e quanto costa

Testo di Antonella Zangaro
Per andare a Londra servono passaporto e visto obbligatorio: ecco come funziona l’Eta e come richiederlo

La Gran Bretagna prende il largo e la Brexit l’allontana sempre di più dalle coste europee. Non fisicamente, ma almeno a livello burocratico, sì.
A partire dal 2 aprile di quest’anno, infatti, i cittadini europei che abbiano intenzione di andare a trascorrere una vacanza Oltremanica dovranno dotarsi dell’ETA, l’Electronic Travel Authorisation. Ecco l’ultima conseguenza del divorzio del Regno Unito che, votando per la Brexit, cinque anni fa ha definitivamente divorziato dall’Unione Europea rinunciando al diritto della libera circolazione dei cittadini.
Dapprima era stato introdotto l’uso del passaporto per superare i controlli di frontiera, laddove originariamente bastava una carta d’identità, adesso lo scatto di livello prevede una richiesta in più.

Le domande per ottenere il permesso ETA potranno essere già presentate a partire dal 5 marzo, scaricando la app dedicata o andando a questa pagina del sito predisposta dal governo britannico. La procedura a quel punto richiede di fornire una fotografia, i dati indicati sul passaporto, indirizzo ed una serie di informazioni legate alla sicurezza. Ci vorranno poi in media 96 ore per avere la risposta ed il via libera, ma qualora la domanda dovesse essere rigettata bisognerà fare una richiesta differente ed ottenere un visto. Non esistono margini di appello.

Il governo inglese è irremovibile sulla questione della libera circolazione degli stranieri dell’area Schengen nel Regno Unito, tenere bassi i numeri dell’immigrazione nel suo insieme è la sua ossessione per dimostrare che la Brexit ha funzionato, e poco importa se a pagarne il prezzo sono, ad esempio, i tanti giovani che sceglievano di studiare nelle prestigiose università britanniche o quelli che entravano nel paese per fare esperienze di lavoro ed imparare la lingua di sua maestà.
Adesso, anche chi vuole semplicemente fare un viaggio sognando le Highlands della Scozia, il meeting pot di Londra o la vivacità di Manchester, dovrà adeguarsi alle richieste del governo e avere i requisiti per accontentarle.

Di più, l’agenzia del Turismo VisitBritain proprio in questi giorni sta lanciando una campagna importante (Starring Great Britain) per attirare flussi nei luoghi iconici delle serie tv e cinematografiche più popolari, un fiore all’occhiello del paese che però, da aprile, chiederà uno sforzo in più per aprire le sue frontiere.
Il documento rilasciato per viaggiare nel Regno Unito avrà una validità di due anni e permetterà una permanenza massima di sei mesi alla volta. Naturalmente se il passaporto ha una scadenza inferiore, il permesso va rinnovato aggiornandolo con i nuovi dati perchè l’ETA sarà associata proprio al documento e non consiste di alcun foglio da dover mostrare alla dogana. Tutta la pratica si esaurisce elettronicamente e gli scanner agli arrivi incroceranno i dati necessari. Va poi ricordato che il permesso introdotto dal governo si renderà necessario anche per i viaggiatori che faranno solo scalo negli aeroporti del Regno Unito, cioè quelli in transito. Un colpo basso ed un danno evidente, questo, per le compagnie che operano in loco che rischiano di vedere le loro offerte surclassate da chi evita il passaggio dal costo aggiuntivo.

L’ETA costerà 16 sterline, quasi 23 euro e dovranno pagarlo anche i bambini. Chi si salva sono i circa 470 mila italiani che sono residenti nel Regno Unito e che godono del Settled o del Pre Settle Status. Per la reciprocità dei rapporti, va aggiunto che, a partire dalle metà del 2025, anche i cittadini britannici avranno bisogno di un permesso elettronico per entrare nell’area Schengen di 30 paesi europei. Si tratta dell’ETIAS, anche questo abbinato al passaporto e che avrà validità tre anni ed un costo di 7 euro, per chi ha tra i 18 e i 70 anni.

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