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“Facevo oroscopi a pagamento. Ero depresso perché non lavoravo, mi abbattevo. Gli amici mi hanno aiutato economicamente”: Maurizio Ferrini a Verissimo

Momenti up e down per l'attore che si è confessato nel salotto di Silvia Toffanin

di F. Q.
“Facevo oroscopi a pagamento. Ero depresso perché non lavoravo, mi abbattevo. Gli amici mi hanno aiutato economicamente”: Maurizio Ferrini a Verissimo

Maurizio Ferrini è tornato in auge con una delle sue maschere di successo, la Signora Coriandoli, grazie alla presenza fissa nel tavolo di “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio. La carriera dell’attore è stata piena di alti e bassi e Ferrini non lo nasconde, tanto che a “Verissimo” ha raccontato: “Non ero da solo no, ho tanti amici, grazie a loro sono stato aiutato, anche economicamente, non lavoravo più, mi sono persino, non lo sa nessuno, sono grande appassionato di astrologia da quando avevo 20 anni e mi sono messo a fare gli oroscopi a pagamento per qualche anno, quindi ho frequentato un ambiente di astrologi capaci”.

Un periodo difficile: “Ero depresso perché non lavoravo, mi abbattevo, non perché lo fossi di indole, ma le provavo tutte. Bussavo dappertutto, a quel punto non ero più schizzinoso, i primi tempi di essere famosi hai una sorta di esproprio della personalità, non sei più te”.

Infatti Ferrini ha rifiutato in passato anche qualche offerta di lavoro: “I primi tempi della fama hai una sorta di esproprio di personalità, non sei più tu. Io ho fatto degli erroroni, ho detto dei no a progetti importanti”.

Ad esempio: “Ho rifiutato Vacanze di Natale, perché non fanno parte del mio modo, ho fatto altre gaffe su progetti che non condividevo, e dopo quando dici no, io avevo una fama che ho saputo dopo, un mio amico mi disse tutti dicono che sei fuori di testa e inaffidabile“.

La signora Coriandoli è apparsa per la prima volta in televisione nel 1989 durante una puntata di “Domenica In”. Una figura che è diventata iconica con la parrucca, rossetto e vestitino a fiorellini. Il punto di forza di questa maschera erano, e sono, i suoi racconti surreali al limite della fantasia. Infatti l’obbiettivo di Ferrini era quello di creare una rappresentazione ironica della figura della casalinga media italiana della provincia.

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