Lunedì, a cerimonia di insediamento in corso, Ursula von der Leyen aveva rivolto i suoi auguri a Donald Trump per l’inizio del mandato di 47esimo presidente degli Stati Uniti: “L’Ue è ansiosa di lavorare a stretto contatto con lei per affrontare le sfide globali”, aveva detto la presidente della Commissione Europea. Meno di 24 ore dopo il primo discorso di Trump, però, il registro cambia. Von der Leyen, intervenendo al Forum economico di Davos, spiega che “siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica” e per questo “l’Europa deve cambiare marcia“. Presidente della commissione che si appella a Trump ricordandogli che “non è nell’interesse di nessuno rompere i legami nell’economia globale”. Parla anche di “indipendenza energetica” dell’Ue e, replicando indirettamente al neo-presidente Usa, afferma che l’impatto del cambiamento climatico “è impossibile da ignorare”. Mentre Trump annuncia dazi, von der Leyen si dice pronta “a negoziare” con la nuova amministrazione Usa ma annuncia anche il suo prossimo viaggio che sarà in India (“la più grande democrazia e il più grande Paese del mondo”, la definisce) e auspica una relazione “più equilibrata” con la Cina.

“Nuova era di dura competizione geostrategica” – Ursula von der Leyen sfrutta il World Economic Forum di Davos per commentare il contesto internazionale dopo l’insediamento di Trump e il ruolo dell’Europa: “L’ordine mondiale cooperativo che avevamo immaginato 25 anni fa non si è trasformato in realtà. Invece, siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica”, sottolinea la presidente della Commissione. “Le principali economie mondiali – ha aggiunto – stanno gareggiando per l’accesso alle materie prime, alle nuove tecnologie e alle rotte commerciali globali. Dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, dalla quantistica allo spazio, dall’Artico al Mar Cinese Meridionale: la gara è iniziata. Con l’intensificarsi di questa competizione, probabilmente continueremo a vedere un uso frequente di strumenti economici, come sanzioni, controlli sulle esportazioni e tariffe, che mirano a salvaguardare la sicurezza economica e nazionale. Ma è importante – ha rimarcato – che bilanciamo l’imperativo di salvaguardare la nostra sicurezza con la nostra opportunità di innovare e migliorare la nostra prosperità”. Così “per sostenere la crescita nel prossimo quarto di secolo, l’Europa deve cambiare marcia“, sottolinea la presidente della Commissione Ue: “Per questo – ha aggiunto – ho chiesto a Draghi una relazione sulla competitività Ue. Su questa base, la prossima settimana la Commissione presenterà la nostra tabella di marcia”.

“Pronti a negoziare” – “Invece di tassare i cittadini, imporremo dazi a Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini”, ha detto – senza giri di parole – Trump durante il discorso di insediamento. “La nostra prima priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni ed essere pronti a negoziare” con la nuova amministrazione Trump, è la riposta di Ursula von der Leyen, a Davos. “Saremo pragmatici, ma rimarremo sempre fedeli ai nostri principi. Proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori: questo è il modo europeo”, ha sottolineato, aggiungendo che “le regole di ingaggio tra le potenze globali stanno cambiando. Non dovremmo dare nulla per scontato”. Poi però prova a rivolgersi al tycoon cercando di spiegare che “dovremo lavorare insieme per evitare una corsa globale al ribasso” perché “non è nell’interesse di nessuno rompere i legami nell’economia globale. Piuttosto, dobbiamo modernizzare le regole per sostenere la nostra capacità di produrre un guadagno reciproco per i nostri cittadini”, ha insistito ricordando che “nessun’altra economia al mondo è così integrata” come quelle Ue-Usa.

I riferimenti a India e Cina – Di contro però Ursula von der Leyen guarda anche ad altri Stati del mondo. Annuncia “il primo viaggio della mia nuova Commissione” che sarà in India per “potenziare” con il presidente Narendra Modi “il partenariato strategico con la più grande democrazia e il più grande Paese del mondo“. Non solo. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen vuole anche una relazione “più equilibrata” con la Cina, che porti però ad “espandere” i legami economici bilaterali: “Credo – ha detto – che dobbiamo impegnarci in modo costruttivo con la Cina per trovare soluzioni nel nostro reciproco interesse“. “Il 2025 – ha aggiunto – segna il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche della nostra Unione con la Cina. La vedo come una opportunità per impegnarci e approfondire le nostre relazioni con la Cina e, ove possibile, anche di espandere i nostri legami commerciali e di investimento. È tempo di perseguire una relazione più equilibrata con la Cina, in uno spirito di equità e reciprocità”.

L’accordo di Parigi “continua a essere la migliore speranza dell’umanità” – Mentre la Casa Bianca annuncia che Trump ritirerà gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima e il nuovo presidente Usa promette di “mettere fine al Green New Deal”, von der Leyen rimarca che “l’accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza di tutta l’umanità. Quindi l’Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale“. “I prossimi anni saranno vitali ben oltre l’Europa. Tutti i continenti dovranno accelerare la transizione verso zero emissioni nette e affrontare il crescente peso del cambiamento climatico“, ha evidenziato la leader tedesca. Per von der Leyen l’impatto del cambiamento climatico “è impossibile da ignorare” e per questo deve essere “in cima all’agenda globale. Dalla decarbonizzazione alle soluzioni basate sulla natura. Dalla creazione di un’economia circolare allo sviluppo di crediti per la natura”, ha aggiunto. “La nostra competitività dipende dal ritorno a prezzi dell’energia bassi e stabili”, ha detto la presidente della Commissione evidenziando che “l’energia pulita è la risposta a medio termine, perché è economica, crea buoni posti di lavoro in patria e rafforza la nostra indipendenza energetica“.

Il sostegno a Kiev – Infine spazio anche alla guerra in Ucraina. Ursula von der Leyen, a Davos, rispondendo a una domanda del fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, sulle conseguenze di un possibile impegno ridotto della nuova amministrazione Trump a favore di Kiev ha affermato che l’Ue ha fino a ora “sostenuto l’Ucraina con quasi 130 miliardi di euro e continueremo a sostenerla senza alcun dubbio”. “Qualunque cosa accada – ha aggiunto – per noi è importante che l’Ucraina resti un Paese indipendente e decida del proprio territorio. Non dovremmo mai dimenticare che non si tratta solo della sicurezza dell’Ucraina, ma anche della sicurezza europea“, ha sottolineato von der Leyen, ribadendo che l’Ue resterà “al fianco di Kiev fino a quando sarà necessario“. “Nessuno più del popolo ucraino vuole la pace. Ma ciò che vogliono è una pace giusta e duratura, non un conflitto congelato che deflagra di nuovo poco dopo”, ha concluso.

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Trump minaccia l’Ue con i dazi e von der Leyen corre ai ripari: ecco le aperture a Cina e India. E l’Italia potrebbe uscirne penalizzata

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