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Caltagirone, azionista di Generali, schiera i suoi quotidiani contro l’operazione con i francesi di Natixis

Nonostante l'amplissimo spazio dedicato alla vicenda, ai lettori non viene mai specificato un particolare non certo secondario e che correttezza giornalistica obbligherebbe a dichiarare, ovvero che Caltagirone è importante azionista di Generali e anche proprietario dei quotidiani che criticano l'operazione
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Il Messaggero di Roma e Il Mattino di Napoli sono entrambi quotidiani di proprietà dell’immobiliarista romano Francesco Gaetano Caltagirone. Oggi a pagine unificate” pubblicano entrambi in prima pagina un editoriale del direttore de Il Mattino Roberto Napoletano in cui si inveisce contro l’operazione in fieri tra Generali e i francesi di Natixis, finalizzata alla creazione di un polo di gestione del risparmio di dimensioni che permetta di contare qualcosa in Europa e non solo in Italia.

Secondo Napoletano, Natixis è “un gestore dal passato chiacchierato” e il connubio con il primo assicuratore italiano metterebbe addirittura a rischio “la nostra sovranità finanziaria”, oltre che una fetta del risparmio degli italiani, per di più a loro insaputa. Da qui il titolo “L’obbligo di tutelare Generali”.

Il lungo editoriale è accompagnato da due pagine di approfondimento sull’ argomento. Eppure, nonostante l’amplissimo spazio dedicato alla vicenda, ai lettori non viene mai riferito un particolare non certo secondario e che correttezza giornalistica obbligherebbe a dichiarare. Caltagirone è importante azionista di Generali, di cui possiede il 6,9%, ed è anche proprietario dei due giornali. Non vede di buon occhio l’operazione con Natixis per interesse personale.

Anzi, qualcuno sospetta che il suo recente rafforzamento nella società di gestione Anima (su cui Banco Bpm sta mettendo le mani) sia volto a spingerla proprio verso le Generali, progetto alternativo a quello con Natixis, che viene invece sostenuto dalla dirigenza di Trieste guidata dall’amministratore delegato, francese, Philippe Donnet. Si può, naturalmente, avere perplessità sull’operazione e condividerle. Tuttavia queste circostanze gettano qualche dubbio su quanto possa essere disinteressata una difesa del “risparmio degli italiani” da veri o presunti pericoli. Hai voglia poi, se questi sono i toni, ad invocare il progetto di un’unione bancaria europea senza frontiere, come nel caso del tentato assalto di Unicredit ai tedeschi di Commerzbank.

Generali intanto si è comprata la società statunitense Mgg Investment Group, specializzata in prestiti diretti privati con circa 5 miliardi di dollari di attivi in gestione, un piccolo rafforzamento del suo polo di gestione asset che vale circa 650 miliardi (1.200 mld i patrimoni di Natixis). Lunedì prossimo è in programma il Consiglio di amministrazione di Generali proprio per fare il punto sull’ipotesi di unione con i francesi. Dalle pagine dei suoi giornali Caltagirone chiama sulle barricate le piazze di Napoli e Roma.

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