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“La mia carbonara costa 28 euro ma è uno show. La gente comune? Bisogna imparare a non comprare asparagi a dicembre, o ciliegie a Natale. A chi lo fa darei botte sulle mani”: Max Mariola si racconta

Super star della cucina ma anche dei social, secondo lo chef il futuro della cucina italiana è "puntare a diventare l’alta moda del cibo: mantenere le produzioni e le quantità attuali, ma alzando i prezzi"

di F. Q.
“La mia carbonara costa 28 euro ma è uno show. La gente comune? Bisogna imparare a non comprare asparagi a dicembre, o ciliegie a Natale. A chi lo fa darei botte sulle mani”: Max Mariola si racconta

Max Mariola è un cuoco molto conosciuto, al punto da essere oggetto di diverse parodie (molto divertenti) per il suo modo di presentare piatti e ricette sui social. Social dove contando Facebook, Instagram e TikTok raggiunge i 9 milioni di follower. Mariola è anche volto del Gambero Rosso Channel. Poi c’è il suo ristorante milanese. Lo chef si è raccontato al Corriere della Sera specificando che giù a 14 anni aveva capito di voler stare in cucina. La tv è arrivata nel 1999 quando una docente “della scuola di cucina mi chiama e mi dice: stiamo facendo un canale televisivo di food, ti va di farmi da assistente? All’inizio stavo solo dietro le quinte, poi ho iniziato a fare delle rubriche mie. Ho fatto tv per 22 anni: sono tanti“. I social – con il suo amato “sound of love” – sono arrivati grazie a sua moglie: “Mia moglie, che è una donna razionalissima, aveva capito che la tv più di tanto non mi poteva dare. Perciò nel 2018 abbiamo iniziato a fare video, girati da lei, per Facebook e YouTube: abbiamo avuto successo e ci siamo buttati. Poi nel 2022 c’è stato un tracollo di visualizzazioni sui video orizzontali: tutto si era spostato sul verticale. E lì ho detto: che faccio? Vado su TikTok? Temevo di essere fuori luogo, con i capelli bianchi. Invece la mia conoscenza della cucina e il mio linguaggio hanno funzionato”. Secondo Mariola, il futuro della cucina italiana è “puntare a diventare l’alta moda del cibo: mantenere le produzioni e le quantità attuali, ma alzando i prezzi. Come fa Hermès, che infatti ha la lista d’attesa per le Birkin: aumenta i prezzi, non la tiratura”. E il discorso va immancabilmente sui pezzi anche perché nel suo ristorante la carbonara costa 28 euro e le critiche social non mancano: “La mia carbonara costa 28 euro, ma è fatta al tavolo: non è solo un piatto, è uno show. La spesa media è di 60 euro a testa, bevande incluse. In zona è un prezzo basso: bisogna pensare a quanto costano qui un cameriere, l’affitto…”. Ma se il modello è quello di Hermes e di un piatto show a quasi 30 euro, non rischia di diventare tutto proibitivo per la gente? Secondo lo chef no: “La gente comune deve capire che non si deve comprare per forza il salmone, va bene lo sgombro. E non bisogna comprare gli asparagi a dicembre, ma il broccolo. A Natale trovi le ciliegie del Cile: costano chissà quanto e non sono sostenibili! A chi le compra, e magari ha pure la borsa della spesa ecologica, vorrei dare le botte sulle mani“.

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