Il decreto sul Pnrr preparato in vista del Consiglio dei ministri del 26 febbraio contiene anche le novità in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro annunciate dalla ministra Marina Calderone dopo la tragedia del cantiere Esselunga a Firenze dove hanno perso la vita cinque operai. La novità principale, al via dal prossimo ottobre, sembra essere la patente a punti per “le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili”, si legge nella bozza di decreto che circola dopo l’incontro della ministra con i sindacati. Ma se per la Cisl si è trattato di un confronto positivo, la Cgil parla già di strumento insufficiente e rilancia la mobilitazione. Durissimo Pierpaolo Bombardieri della Uil: “Risposte parziali e senza le necessari coperture economiche: di chiacchiere ne abbiamo le tasche piene”.

Rilasciata in formato digitale dalla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro subordinatamente al possesso di una serie di requisiti, la patente a punti per la sicurezza sul lavoro nei cantieri verrà decurtata di 20 crediti in caso di incidente mortale e di 15 punti se l’incidente determina un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale. In caso di inabilità temporanea o assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di quaranta giorni, saranno invece tagliati 10 crediti. E’ quanto prevede la bozza. Sarà l’Ispettorato a definire criteri, procedure e termini del provvedimento di sospensione. “Nei casi di infortuni da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi. L’ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento di cui al presente comma deve riportare i crediti decurtati. Gli atti ed i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione superiore a 20 crediti”, si legge.

I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare cinque crediti alla volta. Esonerate, invece, le imprese in possesso dell’attestato di qualificazione Soa, la qualificazione che autorizza un’azienda del settore delle costruzioni a concorre alle gare d’appalto pubbliche, che non saranno tenute al possesso della patente a punti. Le Società organismi di attestazione (Soa) sono organismi di diritto privato che, su autorizzazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici degli elementi di qualificazione, ossia della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie.

Durissimo il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri. “Qui la gente continua a morire, di chiacchiere ne abbiamo le tasche piene”, ha detto il leader Uil dell’incontro di oggi con il Governo. “Parziali risposte ed “in un clima che non è quello che ci dovrebbe esserci quando si parla di morti sul lavoro”. “Non ci siamo”. “Troppa timidezza”, e “non c’è una copertura economica chiara”. “Tutto è da decidere e da definire”. E sulla patente a punti, nella bozza già individua una scappatoia: “Tra le risposte la patente a crediti c’è, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti: si può lavorare con 15 e 5 si recuperano con un corso di formazione“. Di metodo di confronto “totalmente inadeguato” parla anche Maurizio Landini della Cgil, che chiede “di avviare una vera trattativa per realizzare un piano nazionale di prevenzione e protezione della salute e sicurezza sul lavoro”, ha detto il segretario generale dell’incontro col governo. Ha chiesto di “reintrodurre per decreto la parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori in tutti gli appalti pubblici e privati”, l’obbligo del cartellino identificativo per l’ingresso nei cantieri, di assumere più ispettori del lavoro, rafforzare le sanzioni anche penali verso le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza e anche di non erogare incentivi o finanziamenti a quelle non in regola e che non applicano i corretti contratti nazionali. Oltre alla patente a punti, ma “per tutti i settori, non solo per gli edili. I morti e gli infortuni ci sono in tutti i settori e attività”, ha detto rilanciando la mobilitazione nazionale.

Più conciliante la Cisl. “Quelle illustrate dal governo sono misure in parte condivisibili, che rispondono ad alcune priorità avanzate dalla Cisl ma che per essere davvero efficaci devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale”, ha detto il segretario Cisl Luigi Sbarra. Che al governo chiede di dare “concretezza e profondità” a una serie di proposte, un decalogo in cui il sindacato ha inserito il rafforzamento dell’Ispettorato e dei controlli, oltre a forti investimenti su formazione e prevenzione”. La Cisl prosegue la mobilitazione nazionale avviata giorni annunciando ulteriori iniziative fuori e dentro i luoghi di lavoro.

Ma la lista dei passaggi della bozza che destano preoccupazione si allunga di ora in ora. Il decreto, segnala l’Unione sindacale di base, prevede che, in caso di ispezione regolare, per l’impresa seguiranno 12 mesi senza controlli. Si rischia “un pericoloso salvacondotto che in Italia può significare anche lavoratori in nero vista la lunghezza dell’esonero ispettivo”. Inoltre, il rilascio della patente a punti affidato all’Ispettorato nazionale del lavoro, già in crisi di organico anche nei profili amministrativi, porta gli ispettori a domandare quali saranno i funzionari che dovranno occuparsene: “Gli ispettori già costretti a sopperire ai ruoli amministrativi mancanti riducendo ulteriormente le uscite per i controlli? Un altro modo per non farli lavorare”.

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