Musica

Sanremo 2024, Rose Villain: “Noi ‘donne della musica’ ci siamo riprese la nostra fisicità, ci siamo spogliate e siamo padrone di noi stesse”

La canzone in gara al Festival, prodotta da Sixpm e scritta dalla stessa artista con Davide Petrella, parla di quei grandi amori che portano con sé delle zone d’ombra: la diffidenza, l’annullamento di sé, la paura di soffrire e quella di far stare male

di Andrea Conti

Una delle artiste più apprezzate dai protagonisti della scena urban italiana è in gara al prossimo Festival di Sanremo 2024. Rose Villain sull’onda del suo primo album “Radio Gotham” (certificato oro), il brano estivo “Fragole” con Achille Lauro e l’ultimo singolo “Io, me ed altri guai”, sarà in gara con “Click Boom!”. Dopo le due date a Milano e Roma di “A Villain: the beginning”, la cantante ha annunciato quattro nuovi live dal 17 ottobre da Firenze.

Qual è il messaggio di “Click Boom!”?
Ho voluto dare spazio al lato più oscuro dell’amore, quando è un sentimento importante, forte e ingombrante. C’è la tendenza ad annullarsi. Voglio portare alla luce il fatto che le relazioni solide, a volte, fanno male.

Parli della tua relazione?
Anche. Ho una relazione da nove anni con il mio partner (il produttore discografico Sixpm, ndr) meravigliosa e ci amiamo da morire. Anche se sono una donna forte a volte perdo il mio equilibrio e mi annullo. C’è una frase importante del testo della canzone che dice: ‘Se non m’importa di te, non m’importa di me’, che poi è un tantra della contemporaneità.

Cioè?
Ossia che c’è sempre un elemento tossico nell’amore, che è esso stesso imperfetto. Sicuramente quello che sta accadendo nel mondo e nell’ultimo periodo mi ha ispirato.

Che tipo di rapporto hai con il tuo compagno?
Condivido con il mio partner gioia e dolori, misto a frustrazione e ansia. Quando siamo in studio lui è molto duro con me e io lo sono con lui. Al di fuori della musica siamo una coppia vera e propria.

Non credi che il tuo messaggio a Sanremo possa essere messo di mira dalle femministe?
Sono sempre in prima linea sui diritti delle donne e sono anche femminista. Secondo me ci deve essere spazio anche per una persona, una donna che sia anche femminista che possa essere passiva relazione e anche non in linea con quello che vorrebbe essere. Combattiamo per i diritti e la parità dei sessi ed effettivamente siamo le prime, in una società millenaria, ad essere succubi di noi stesse e soprattutto tra di noi.

Sgomberiamo il campo dagli equivoci…
Quello che voglio dire è che ci deve essere spazio anche per una donna non perfetta. Naturalmente vorrei tanto che il mondo fosse migliore, ma io stessa sono imperfetta e lo stesso succede nel rapporto tra uomo e donna.

Che percezione hai delle donne della musica italiana?
Vedo che, come già è successo in America, ci sono colleghe caz**te e forti. Ci siamo riprese la nostra fisicità, ci siamo spogliate e siamo padrone di noi stesse. Siamo in nove al Festival e tutte con una bella personalità e dei bei brani.

Quali tra le colleghe in gara al Festival senti più vicina?
Mi sono avvicinata a Fiorella Mannoia da fa ed è stata avvolgente e materna. Se dovessi scegliere con chi andare a cena farei sicuramente il suo nome!

Come vedi il podio?
Sarebbe bello vincesse una donna dopo dieci anni, non tanto perché donna, ma perché ci sono pezzi forti. Comunque sul podio ci sarà anche qualche uomo, ho diversi amici nel cast che hanno dei pezzi fortissimi.

Cosa succederà dopo Sanremo?
L’8 marzo uscirà il mio nuovo disco ‘Radio Sakuro’, il sequel del precedente ‘Radio Gotham’. Non è un caso che uscirà in primavera e poi sotto la Festa della donna. Si parla di rinascita come la fioritura giapponese del ciliegio. Credo la mia scrittura sia più prossima alla primavera e vada festeggiata al meglio.

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