L’Istat rivede al rialzo le stime trimestrali sulla crescita e registra per il Pil italiano un aumento dello 0,1% nel terzo trimestre sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del terzo trimestre del 2022. Nella stima preliminare diffusa a fine ottobre, il tasso di crescita era risultato nullo in termini sia congiunturali, sia tendenziali. La crescita acquisita nel 2023, quella che si realizzerebbe in caso di variazioni nulle nell’ultima parte dell’anno, è dello 0,7% alla fine del terzo trimestre. L’Istat ha confermato le stime preliminari diffuse a ottobre nonostante la revisione al rialzo del dato sul Pil trimestrale.

Rispetto al trimestre precedente, risultano in crescita dello 0,6% i consumi finali nazionali mentre gli investimenti fissi lordi si riducono dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2% e le esportazioni sono aumentate dello 0,6%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,4 punti percentuali alla crescita solo grazie ai consumi di famiglie e istituzioni sociali private, mentre è risultato nullo il contributo sia degli investimenti fissi lordi sia della spesa delle amministrazioni pubbliche. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 1,3 punti percentuali, mentre il contributo
della domanda estera netta è risultato pari ad un punto percentuale.

L’Istat rileva andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,2%) e andamenti positivi sia nell’industria sia nei servizi (+0,3% e +0,1% rispettivamente).

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