Per mantenere un basso impatto serve però il nostro contributo. In primis, bisogna leggere l’etichetta per cercare il logo e la sigla della certificazione (FSC o PEFC le principali), che garantisce una gestione forestale corretta e sostenibile e la tracciabilità del legno. L’etichetta dovrebbe indicare anche la provenienza dell’albero: più è vicina meglio è per quanto riguarda le emissioni causate dal trasporto. Al momento di addobbare il nostro abete, ricordiamoci che è una creatura viva e non sviliamola con vernici tossiche effetto neve (che tra l’altro ne impedirebbero uno smaltimento a basso impatto), né con decorazioni di plastica: decisamente meglio quelle naturali, di legno o paglia, ma anche agrumi o biscotti casalinghi. Il fai da te non guasta mai! Passate le feste, se non possiamo tenere l’albero e rinvasarlo l’anno successivo, dobbiamo preoccuparci dello smaltimento corretto. Alcuni Comuni (per es. Torino, Roma, Milano, Livorno o Firenze) prendono in carico gli alberi e li ripiantano nei parchi oppure li destinano a concime o pacciamatura. In ogni caso, la destinazione è l’isola ecologica e non un bosco dove piantare l’albero comprato: si rischiano mix genetici con gli alberi autoctoni.