La società Booking.com, con sede in Olanda, ha corrisposto all’erario 94 milioni di euro, attraverso una procedura di adesione con l’Agenzia delle Entrate, chiudendo un contenzioso tributario in corso per mancata presentazione delle dichiarazioni ai fini Iva. La società ha così evitato il sequestro. L’evasione era stata scoperta dalla guardia di finanza di Chiavari, coordinata dalla procura di Genova. L’indagine della Procura di Genova si è sviluppata anche grazie alla documentazione fornita dall’autorità giudiziaria olandese, dopo una riunione di coordinamento a ottobre 2022 nella sede di Eurojust. “In Booking.com ci impegniamo a operare nel rispetto delle leggi in tutti i Paesi in cui siamo presenti. Ciò include la nostra diligenza nel pagamento di tutte le tasse applicate alle nostre attività. Oggi come in passato”, ha commentato la società. “Siamo quindi lieti di esser giunti a questa risoluzione e di poter continuare a concentrare tutti i nostri sforzi e la nostra attenzione per offrire servizi di massima qualità ai nostri clienti e partner in Italia”.

La Guardia di Finanza aveva accertato che Booking applicava il regime di reverse change anche nei confronti degli inserzionisti senza partita Iva, per le annualità dal 2013 al 2021: la società fatturava le prestazioni di intermediazione online rese in favore di tutti gli albergatori/affittacamere “inserzionisti” senza la relativa Iva. Con il reverse change l’Iva su ciascuna prestazione, infatti, è dovuta non dal fornitore ma dal committente (in questo caso dall’albergatore o “affittacamere”) ma solo se titolare della relativa partita. Booking sul piano tributario per l’anno 2022, conformemente a quanto richiesto dall’Agenzia, ha presentato la dichiarazione a fini Iva in Italia, per un’imposta pari ad oltre 19 milioni di euro. Ha inoltre adottato un modello organizzativo conforme all’impostazione del fisco italiano, in ragione del quale se il cliente albergatore non fornisce partita Iva o se fornisce alla società un numero di partita Iva non valido per l’Ue, Booking applicherà l’Iva al 22% sulla fattura e provvederà a compilare la dichiarazione e al relativo pagamento dell’imposta in Italia su tutte le transazioni con privati non titolari di partita Iva.

“Ringraziamo l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza di Chiavari e la Procura di Genova per aver dato seguito alla segnalazione presentata da Federalberghi“. Con queste parole, Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, commenta il versamento effettuato da Booking.com. “Sembra proprio che il vento stia finalmente cambiando”.

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