Televisione

“Il Mercante in Fiera” verso la chiusura anticipata? La trasmissione di Pino Insegno è un flop: la “preoccupazione” della Rai e le due alternative

"I dirigenti avrebbero già concluso la pratica, optando per la cancellazione del game", fa sapere il sito Dagospia

di F. Q.

Non tutti i flop pesano allo stesso modo. I bassi ascolti de “Il Mercante in Fiera“, anche sotto il 2% di share, rischiano di diventare un caso televisivo. Complice la storica amicizia tra il conduttore Pino Insegno e la Premier Giorgia Meloni, quest’ultima lo aveva ricevuto in quattro occasioni a Palazzo Chigi dopo la conduzione eventi elettorali di Fratelli d’Italia. Da qui il discusso ritorno in Rai, nell’access prime time della seconda rete con numeri che starebbero agitando il Tg2, il cui calo sarebbe favorito anche dal basso traino di Insegno. Una certa preoccupazione ha raggiunto Rai Pubblicità e la società di produzione Banijay, considerando che il servizio pubblico ha già affidato a Pino Insegno anche la conduzione de “L’Eredità“, in onda dal 2 gennaio 2024.

I dirigenti avrebbero già concluso la pratica, optando per la cancellazione del game“, fa sapere il sito Dagospia: “In virtù anche dello strapotere del conduttore si cercheranno altre soluzioni, per un paio di settimane, prima della sentenza definitiva”. Aria di cancellazione favorita dai costi elevati, a fronte di ascolti molto bassi, per lo stesso sito ogni puntata costerebbe circa 32 mila euro, previsti 62 appuntamenti. Un totale attorno ai 2 milioni di euro.

Costi e ascolti che richiedono intervento immediato. In azienda prima della cancellazione si faranno tentativi in extremis, Tvblog ipotizza l’arrivo di puntate vip ma anche uno spostamento del game in un altro orario dalle 18 alle 19. “Le critiche fanno male, tanto male, ci soffro. Sto male perché le critiche non sono logiche, non sono mirate. Inizi un programma e sembra che aspettino che vada male”, aveva dichiarato Insegno nei giorni scorsi a “BellaMà”, titolo del pomeriggio di Rai2 condotto da Pierluigi Diaco.

“Invece di ragionare e dire il game mi piace, lui è pimpante oppure non va bene per questo o crescerà… Rai2 – si era sfogato il conduttore – è una rete che deve essere scoperta in certi orari. È stata una scommessa la mia, quella di accettare quello slot, che crescerà e arriverà dove deve arrivare. Un giornalista vero dovrebbe dire: il programma parte dallo 0,8%, allora che arrivi al 3% o al 4% è una fatica importante. Invece c’è quasi l’attesa di dire: Hai visto? Sei raccomandato! Ma sono 43 anni che faccio questo mestiere!”. Come finirà?

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