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Cagnolino si getta in un fiume infestato dai coccodrilli ma non viene sbranato: quello che accade somiglia a una fiaba

La storia, riportata dall'Huffington Post, è stata raccontata da due ricercatori che hanno assistito alla scena: i rettili avrebbero dimostrato "empatia emotiva" per l'animale e lo avrebbero aiutato ad attraversare il fiume in sicurezza

di F. Q.

Se fai parte di un gruppo di ricercatori che stanno studiando il comportamento di una particolare specie di coccodrilli palustri e vedi che un cane si butta nel fiume dove questi esseri vivacchiano sereni, molto probabilmente pensi che il cane sarà mangiato e digerito. E quasi sicuramente rimarrai stupito quando non solo vedrai che nulla di tutto questo accade, ma ti ritroverai in una sorta di fiaba. Siamo in India, stato centro-occidentale del Maharashtra. Un cagnolino, inseguito da un gruppo di randagi che verosimilmente volevano ucciderlo, si butta in un fiume Savitri per salvarsi. Nell’acqua però ci sono i coccodrilli, una specie per altro classificata come vulnerabile nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Cosa fanno i rettili? Nulla. O meglio, scortano il loro nuovo amico a quattro zampe fino alla riva opposta. La storia la raccontano Utkarsha M. Chavan e Manoj R. Borkar, due zoologi e la riporta Hilary Hanson sull’Huffington Post. “I coccodrilli stavano effettivamente toccando il cane con il muso, spingendolo verso la riva per farlo risalire in sicurezza e scappare”, hanno spiegato i due ricercatori. Insomma, i rettili avrebbero provato “empatia emotiva” per il cane. Gli zoologi sostengono che i coccodrilli siano sottovalutati dal punto di vista cognitivo: si possono fare esempi di come questi grandi rettili si uniscano in gruppo per prendere i pesci o si allenino a tenere bastonicini sul muso per attirare gli uccelli. Ancora, amano particolarmente i fiori di calendula che vengono gettati nei fiori durante i riti funebri: ci galleggiano pacifici accanto, spesso “con contatto fisico”. In questo caso, i coccodrilli avrebbero capito che il cane era in difficoltà e il loro istinto predatorio sarebbe stato messo da parte a favore di quello di collaborazione e aiuto.

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