La ritorsione dei Ryanair, minacciata all’indomani del decreto del governo contro il caro voli, è arrivata. Il decreto con il tetto alle tariffe per i collegamenti per le isole ha sortito una risposta della compagnia low cost che interviene sull’operativo invernale per la Sardegna: 10 le rotte colpite dalla mannaia del vettore, 3 cancellate, l’8% di tutto il piano winter dall’Isola. “Sono qui per preannunciare purtroppo una cosa che non avremmo certamente voluto – ha spiegato il chief commercial officer Jason Mc Guinness incontrando i giornalisti a Cagliari -: una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato, ciò è totalmente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività” .

In realtà, come spiegato da FattoQuotidiano, il decreto non ha rappresentato a una vera “rivoluzione” contro il caro-voli. Proprio perché le novità riguardano solo Sicilia e Sardegna, solamente in alcune situazioni particolari e, comunque, i prezzi potranno anche triplicare. “È solo fumo negli occhi dei cittadini”, aveva spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori che definisce la norma “inconsistente, tardiva e fuorviante per chi pensa veramente che si stia mettendo mano al caro vacanze”. Non solo, rischia anche di trasformarsi in “un incentivo ad aumentare i prezzi. Oppure a tagliare le rotte.

Ryanair fa appello al governo italiano perché abroghi immediatamente il provvedimento che impone il tetto alle tariffe per i voli sulle isole: “Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l’Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola”, ha chiarito Jason Mc Guinness. La compagnia irlandese cancellerà per l’inverno dalla Sardegna tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e riduce le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.

“Questo illogico decreto ideato a Roma che fissa un tetto illegale sui prezzi – ha sottolineato lo chief commercial officer di Ryanair – minaccia di vanificare tutti gli sforzi che Ryanair e il management degli aeroporti sardi continuano a fare in stretto contatto per sviluppare una crescita a sostegno della vitale connettività dell’isola”. Per il manager, “i principi economici di base impongono che l’unica soluzione credibile e a lungo termine per abbassare le tariffe tra le isole di Sardegna e Sicilia e l’Italia continentale, sia aumentare il numero di voli offerti”. Mc Guinness ha inoltre ricordato che “l‘addizionale municipale aggiunge 6,50 euro al prezzo pagato da ogni uomo, donna e bambino che viaggia dalle isole alla terraferma“. L’impegno invernale del vettore low cost in Sardegna prevederà per Cagliari un investimento totale di 200 milioni di dollari con 2 aeromobili basati, invece di tre. In totale saranno 29 le rotte (tre in meno), oltre 200 voli settimanali e circa 3,2 milioni di passeggeri (300mila in meno sulla pianificazione pre-decreto). “Purtroppo Ryanair non sarà in grado di sbloccare il vero potenziale della Sardegna se il governo italiano continua a introdurre unilateralmente decreti illogici e illegali – ha ribadito Mc Guinness – che servono solo a danneggiare la connettività insulare, in particolare nei mesi invernali non di punta, quando compagnie aeree efficienti come Ryanair in genere scontano fortemente le tariffe per stimolare la domanda”.

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